(Tratto da: adnkronos.com)
domenica 26 agosto 2012
Addio a Neil Armstrong
Washington, 26 Agosto 2012- E' morto Neil Armstrong, il primo uomo arrivato sulla Luna. Nato a Wapakoneta, Ohio, il 5 agosto 1930, l'astronauta americano aveva da poco compiuto 82 anni. Il comandante della missione Apollo 11, secondo quanto reso noto dalla famiglia, è morto per ''complicazioni post operatorie'' in seguito ad un intervento di by-pass coronarico a cui si era sottoposto all'inizio del mese.
Lo scorso novembre gli era stata conferita la Congressional Gold Medal la più alta onorificenza civile americana. Quel 20 luglio 1969 descrisse il suo primo passo sulla Luna con la frase, poi diventata storica, "un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l'umanità".
Il suo nome è legato indissolubilmente al primo sbarco sulla Luna, il 20 luglio del 1969. Armstrong, comandante della missione Apollo 11, apre di fatto una nuova pagina della storia. Quel giorno il mondo intero è col fiato sospeso. Il modulo lunare 'Eagle' con a bordo il comandante Neil Armstrong e il pilota Edwin Aldrin si separa dal 'Columbia' dove resta il pilota Michael Collins, per scendere sulla superficie del nostro satellite.
Una missione fino a poco tempo prima da pura fantascienza. Sono le 20:17:40 Utc, il comandante Armstrong prende il controllo manuale del modulo e lo adagia sulla superficie della Luna. L'approdo, mai sperato fino a quel momento, è nella parte meridionale del Mare della Tranquillità, circa 20 km a sud-ovest del cratere Sabine D. E' un approdo scelto dalla Nasa perché ritenuto abbastanza piano e liscio in base ai rilevamenti realizzati dai lander Ranger 8 e Surveyor 5, cosi' come dalle mappe tracciate dal Lunar Orbiter.
Alle 2:56 Utc, mentre in Italia gli orologi segnano le 4,56 minuti e 15 secondi del 21 luglio 1969, sei ore e mezza dopo aver toccato il suolo con la sonda, Neil Armstrong è sull'ultimo gradino della scaletta del Lem 'Eagle'. Allunga la gamba. Esita un attimo. "Ora scendo" assicura però l'astronauta al centro a terra di Houston. Poi dice la frase che segna la storia del XXesimo Secolo: "Sarà un piccolo passo per l'uomo ma un gigantesco passo per l'umanità". E finalmente poggia il suo piede sinistro sulla polverosa superficie della Luna. E' il primo uomo a sbarcare su un corpo celeste fuori dalla Terra. Poco dopo scende anchel'astronauta Aldrin. La prima permanenza sulla Luna dura due ore, quindici minuti e dodici secondi.
Mentre il mondo intero stava a guardare con il fiato sospeso il "grande passo per l'umanità", dagli studi Rai di Roma c'era il giornalista Tito Stagno a raccontare quei momenti. "Ha toccato: l'uomo è sbarcato sulla Luna", disse il giornalista Rai durante la diretta di cui si ricorda la discussione sul minuto esatto dell'allunaggio con il collega Ruggero Orlando inviato a New York. Tito Stagno oggi si dice "molto addolorato" per la scomparsa di Neil Armstrong conosciuto un paio di mesi dopo l'impresa in un ricevimento al Quirinale, poi rivisto di nuovo in occasione dei dieci anni della missione Apollo 11.
"Sono molto addolorato, perché è una parte della mia vita che se ne va", ha detto Tito Stagno intervistato da SkyTg24. "Era un mio coetaneo, come tutti gli altri astronauti (i tre dell'Apollo, ndr), tutti del 1930. Addirittura, Aldrin, l'amico più caro, del gennaio del 1930". Armstrong "era stato con noi anche nel decimo anniversario dello sbarco sulla luna - ha ricordato Stagno -, nello studio quel giorno c'era Ruggero Orlando, c'era Piero Forcella e c'era Claudia Cardinale. E lui fu delizioso, anche nel comporre quella famosa polemica tra me e Ruggero Orlando a proposito del momento esatto dell'atterraggio sulla Luna".
"Lui era l'unico agnostico e l'unico civile del suo equipaggio", ha ricordato ancora Stagno descrivendo il protagonista dello sbarco sulla Luna come una persona "buona e disponibile". "Era introverso, molto chiuso ma sempre molto disponibile", ha detto il giornalista sottolineando ancora una volta: "La notizia mi ha davvero sconvolto".
Per il presidente americano Barack Obama Armstrong è "tra i più grandi eroi americani, non solo del suo tempo, ma di tutti i tempi" . L'inquilino della Casa Bianca commentando la scomparsa dell'astronauta ha detto: "Michelle e io siamo profondamente colpiti dalla morte di Armstrong. Quando lui e il suo equipaggio atterrarono sulla luna si realizzarono le aspirazioni di un'intera nazione. Dimostrarono - ha affermato Obama - come lo spirito americano può andare oltre l'inimmaginabile". Che "niente è impossibile". Un uomo, conclude il presidente Usa, "che ci ha insegnato l'enorme potere di un piccolo passo".
(Tratto da: adnkronos.com)
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