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venerdì 29 luglio 2011

California. Hollywood Lodge, 50-Year Pin Presentation.

Anche il "grigio" può comparire sul pavimento, ma……meditiamo.

Comunicazione dell’autore (Michele Barresi) da un lavoro in corso di stampa per i tipi della Tipheret, soggetta alle leggi del Copyright.


Anche il "grigio" può comparire sul pavimento, ma……meditiamo.



Uomo…….Dio chiama per la prima volta: invito.
Uomo…….Dio chiama per la seconda volta: consiglio.
Uomo…….Dio chiama per la terza volta: ordine.
Ci sono uomini che non sentono la voce di Dio. Non hanno orecchie per sentire.
Ci sono uomini che sentono. Ma preferiscono non rispondere.
Dio lascia l'uomo libero delle sue azioni e delle sue scelte.
Pochissimi rispondono all'invito.
Alcuni ascoltano il consiglio.
Tanti eseguono l'ordine.
È ancora Dio che mostra a questi eletti la strada che devono intraprendere, la via iniziatica che devono seguire.
Potremmo essere tentati di dire che l'unica valida è la nostra, quella che Dio ci ha mostrato e che noi liberamente abbiamo scelto.
Dobbiamo essere intellettualmente onesti.
La nostra è una delle strade che Dio offre agli uomini perché lavorino alla Sua Gloria, ed ogni strada che percorra la Via della Conoscenza, ogni strada che abbia come meta l'Illuminazione, che tenda all'ascesi verso la Luce di Dio è valida.
Noi ne abbiamo scelta una che per le sue peculiarità di insegnamento morale a noi pare "giusta e perfetta".
I tre gradi iniziatici.
Tre gradini verso la Conoscenza.
Le tre luci della Loggia.
Tre gradini della Gerarchia.
I tre gioielli mobili.
Gli strumenti del perfezionamento del lavoro.
I tre gioielli immobili.
Il materiale e gli strumenti del lavoro.
I tre gradini.
Le tre virtù senza le quali non c'è cammino iniziatico.
Le tre colonne.
I tre pilastri che sostengono la Loggia.
Il pavimento.
L'alternanza del bene e del male.
La scala di Giacobbe
Il cammino per la "Conoscenza".
Quanti simboli, quanti significati palesi e quanti di più, velati.
Parlare di tutti è un lavoro che non voglio fare in questa occasione.
Fratelli carissimi, oggi, mi voglio soffermare sul significato, non soltanto esoterico, ma anche esoterico-pratico del pavimento a scacchi bianchi e neri.
Voglio entrare in un campo di cui non si parla mai, ma la mia onestà intellettuale e la mia esperienza mi inducono a spiegarvi qualcosa che se non la conoscete potrebbe generare in alcuni di voi delle perplessità, dei dubbi, delle intime, anche se inespresse rivolte.
Chi ha occhi per vedere vede. Chi ha orecchie per sentire sente. Chi ha mente per capire capisce.
Guardando il pavimento voi vedete il bianco ed il nero.
Tanti, molti di voi anche a livelli iniziatici di buon grado riescono solo a vedere il bianco ed il nero.
Hanno occhi per vedere il bianco ed il nero e non di più.
Oggi io vi dico che oltre al bianco ed al nero c'è il grigio.
Non del tutto bianco e non del tutto nero: grigio.
Solo pochi hanno occhi per vedere il "grigio".
Nella migliore delle Logge, nella Loggia in cui tutto è giusto e perfetto, nella Loggia che lavora alla Maggior Gloria di Dio, possono e purtroppo devono verificarsi fatti ed eventi "grigi".
Non venga a nessuno in mente di criticare questi eventi.
Essi avvengono in Loggia, avvengono in un luogo sacro ed hanno quindi la loro "sacralità", anche se questa può non essere compresa da tutti.
Tutto avviene secondo il volere del G.A.D.U.
Il tempo ci dirà se quel grigio che ha visto chi aveva occhi per vederlo virerà verso il bianco o verso il nero.
E ad ogni modo non ci sono problemi.
Ogni uomo è libero, più che mai l'uomo massone.
Se per motivi che sa chi li può sapere si deve formare attorno ad uno o a più un'aurea grigia questa potrà con il tempo divenire candida, brillare di luce ed essere illuminante per tutti noi, per la nostra Loggia, per il nostro Oriente, per la nostra Regione, per la nostra Obbedienza.
Se al contrario, senza volere addossare colpa ad alcuno, l'aurea dovesse permanere grigia, o peggio divenire nera, (anche se noi non lo notiamo Dio se ne accorge) allora, non noi, ma Dio stesso sa quello che deve succedere.
Egli illuminerà la mente di chi ha sulle spalle il peso delle responsabilità e, per volere di Dio, chi può, deve prendere quei provvedimenti che sì saggiamente sono illustrati nei nostri Regolamenti e nei nostri Statuti, sino ai rimedi estremi.
Nel profondo del mio cuore la Speranza che ciò non accada mai, ma se deve accadere che accada…
…A.G.D.G.A.D.U.

Comunicazione dell’autore (Michele Barresi) da un lavoro in corso di stampa per i tipi della Tipheret, soggetta alle leggi del Copyright.

mercoledì 27 luglio 2011

LA GRAN LOGIA CONSTITUCIONAL DEL PERÚ

AGRADECIMIENTO DE LA GRAN LOGIA CONSTITUCIONAL DEL PERÚ AL EXELENTISIMO SEÑOR PRESIDENTE DE LA REPUBLICA por tan noble gesto histórico al Declarar por Decreto Supremo Nº 064-2011PCM el día 27 de Julio de cada año como el DIA DE LAMASONERIA EN EL PERU


Agradecimiento Por Decreto (1)

EL ESTADO PERUANO DECLARA DIA DE LA MASONERIA PERUANA EL 27 DE JULIO



MM:.RR:.HH:.

RR:. Y QQ:. HH:.



El Gran Maestro de la M:.R:. Gran Logia Constitucional del Perú

M:.R:.H:. Julio Carlos Pacheco Giron

con agrado os comunica que tras las gestiones realizadas por nuestra Obediencia ante el gobierno se ha declarado al

27 de Julio como el:



DIA DE LA MASONERIA PERUANA



V:.A:.H:.



Francisco Llerena Boccolini

Gran Secretario

martedì 26 luglio 2011

Vogliamo che siano questi signori a rappresentarci?


Oslo, la Lega scarica Borghezio: farnetica. Lui: Non hanno i c...
Polemica sulle frasi dell'eurodeputato che ha detto di condividere le idee del killer norvegese. Maroni: parole a titolo personale

Roma, 26 lug. (TMNews) - "Borghezio farnetica". Questa volta la linea ufficiale della Lega ha preso subito le distanze dall'europarlamantare del Carroccio che aveva commentato le stragi di Oslo e Utoya, in Norvegia, dicendo di condividere le idee sull'invasione islamica in Europa espresse dal killer che ha ucciso almeno 76 persone venerdì. A scaricare Mario Borghezio, bollando le sue dichiarazioni come "del tutto personali" e come "farneticazioni", è stato prima il ministro Roberto Calderoli (anche nella veste di coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord), seguito a ruota dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che ha detto in un'audizione alla Camera di "condividere in pieno" le dichiarazioni di Calderoli. Il diretto interessato però non ci sta e ai colleghi ha risposto che le sue idee sono le stesse della scrittrice Oriana Fallaci e che per sostenerle ci vogliono "i coglioni". Il "guerriero della padania" non arretra di un milimetro sulla sua interpretazione della strage della follia in Norvegia. Ma attorno a lui si fa il vuoto assoluto, in Italia e nella Ue, con tanto di richiesta delle opposizioni italiane a Strasburgo di sue dimissioni dal parlamento europeo "Il coraggio chi non ce l'ha non se lo può dare. Quindi - ha replicato Borghezio a Calderoli - per assumere certe posizioni bisogna avere i coglioni, direi da leghista. Mentre da persona educata dico un po' di coraggio", ha scritto l'europarlemantare della Lega invitando Calderoli e Maroni a "guardare oltre al proprio naso". Dal fronte delle opposizioni, intanto, su Borghezio si è abbattutta una pioggia di denunce: sia dirette alla magistratura perché valuti se indagarlo, sia a Bossi affinché lo metta fuori dal partito e dell'Europarlamento. Tutte cose che di suo il focoso Borghezio non farà mai. O, almeno, così ha detto. "Dimettermi? Ma siamo mica matti: io - ha assicurato- tengo la posizione. Sav/Bat/Tor

Exhibition – The Patriot Mason: Freemasonry in American Society.


This month, on the anniversary of America’s Independence Day, the United Grand Lodge of England’s (UGLE) Library and Museum of Freemasonry unveiled a new exhibit: “The Patriot Mason: Freemasonry in American Society.”

Located in Freemasons’ Hall in London, the Library and Museum of Freemasonry serves as the repository for the United Grand Lodge of England’s archives.

The collection details the role of Freemasonry in American society from the 18th century through present day. The exhibit features numerous rare artifacts from the museum’s collection, including elaborate Masonic regalia worn by American Freemasons. Additionally, one of the world’s rarest Masonic books, published by Benjamin Franklin in 1734, will be on display.

Two artifacts on loan from the Henry W. Coil Library & Museum of Freemasonry are also part of the exhibit – an armband from the Masonic Ambulance Corps of California and a Knights Templar Fatigue Kepi.

California.Collegium Solvitur Ambulando – July 26, 2011 Meeting


Brethren:

The July meeting of Collegium Solvitur Ambulando, Hollywood Lodge’s philosophical discussion group, has been been moved to Tuesday, July 26 at 7:30 p.m. It will be held in the Lodge’s social hall. Both the July and the August meetings have been moved to the last Tuesday of the month to accommodate the Lodge’s current degree schedule. We should have the meetings back on the last Thursday of the month starting in September.

Brother Mark Thie will be giving a presentation on Hermeticism, a history and how it relates to Masonry. Hermeticism is a belief system/religion based on teachings attributed to Hermes Trismegistus. Bro. Mark will be providing some excellent resources for those interested in learning more about this ancient mystery school.

This presentation and discussion is open to all masons. Dress code is casual or better.

Please direct ANY and ALL questions about the group to Mark Thie at mcthie01@gmail.com and Daniel Navama at gkavod@yahoo.com.

Fraternally,

Sheldon Mowrey
Junior Warden
Hollywood Lodge #355

The Norwegian Order of Freemasons expressing compassion and care .


I am appalled by the horrible atrocity that was committed in the government district and at the Utøya island, says the Sovereign Grand Master of the Norwegian Order of Freemasons, Ivar A. Skar.

We are filled with mourning and compassion for those who have been affected and their relatives.

It has appeared in the media that the accused has been a member of the Norwegian Order of Freemasons.

He has now been excluded - the exclusion immediately effective.

The exclusion reflects that the acts he is accused of having carried out, and the values that appear to have motivated them, are completely incompatible with what we stand for as an Order.

We build our activity on Christian and humanistic values and want our members to contribute to the promotion of charity, peace and goodness among all people.

The police will of course get all the help and information we can give to contribute to the investigation.

COMUNICADO DE LA GRAN LOGIA DE ESPAÑA SOBRE EL DOBLE ATENTADO DE NORUEGA.



COMUNICADO DE LA GRAN LOGIA DE ESPAÑA SOBRE EL DOBLE ATENTADO DE NORUEGA

La Gran Logia de España, a través de su Gran Maestro Oscar de Alfonso, condena la masacre del doble atentado terrorista en Noruega y manifiesta, en primer lugar la completa solidaridad de todos los masones de la Gran Logia de España con el pueblo noruego y, de manera especialmente sentida, con los familiares y amigos de las víctimas.

La consternación entre los Hermanos de la Gran Logia de España es absoluta porque asisten con incredulidad al hecho de que el autor principal de los terribles atentados de Noruega pudiera tener la condición de masón, pues nada hay más contrario a la francmasonería que el fundamentalismo en cualquiera de sus formas. En la lucha contra el fundamentalismo se ha destacado de forma esforzada la Masonería y , con costes altos en vidas y privaciones de libertad, la Masonería en España.


Es difícil imaginar actos tan contrarios a los Principios de la Masonería como los que han tenido lugar en Noruega. Si algo constituye la esencia del masón, si algo nos une a todos los masones, cualquiera que sea nuestra lengua, nuestra ideología o nuestra religión, es la tolerancia hacia todo ser humano diferente a nosotros.



El Gran Maestro Oscar de Alfonso quiere resaltar que la ética de la masonería como Institución, es la ética de la libertad y de la tolerancia. Sin exclusión de ninguna cultura, religión ni tendencia ideológica y política que no sea contraria a los valores y derechos humanos.



Valencia, 24 de julio 2011

Wakeman Ohio - Fireman's Parade.


Elyria Commandery#60 Knights Templar
domenica 31 luglio · 11.00 - 14.00

DON'T forget that on July 31, 2011 Gibson Lodge will participate in the Fireman's Parade in Wakeman. We will meet at the same place as last year behind Spinners on Hyde St. Be there no later than 11:30 a.m. because the parade kick's off at 12 noon. Walt Campbell will have the Commandery there, Howard Park is going to try to get the Demolay's boys to join with us, Russ Beach is getting a couple of bagpiper to lead us . The float is ready, Harry Shaw will represent Commandery, Frank Oswalt Council, Earl Workman Chapter, our Master will lead the Commandery so we will need someone to fill in as Master on the float.

Instructor's Manual - Accepted Candidate

Instructor's Manual - Accepted Candidate



Gran Logia Constitucional del Perú


El Gran Maestre de la Gran Logia Constitucional del Perú el M:.R:.H:. Julio Carlos Pacheco Girón 33º viene gestionando ante el Presidente de la República Dr. Alan García Pérez que por Decreto Supremo se Declare el día 27 de julio de todos los años el DIA DE LA MASONERIA PERUANA.


http://fenix137rls.blogspot.com/2011/07/el-gran-maestre-de-la-gran-logia.html

lunedì 25 luglio 2011

Fratelli d'Italia.


L'eccidio di Attilio ed Emilio Bandiera, in ricoedo del 167° anno della morte dei Patrioti Massoni Veneziani.

Alle Fonti del Pensiero Filosofico Massonico

 Comunicazione dell’autore (Michele Barresi) da un lavoro in corso di stampa per i tipi della Tipheret, soggetta alle leggi del Copyright.


Alle Fonti del Pensiero Filosofico Massonico

Premessa
In effetti, non v’è dubbio che uno dei c.d. “Misteri” della Massoneria sia proprio quello relativo alle sue origini. Centinaia di scrittori (massoni e non) hanno cercato di affrontare questo problema, alcuni esprimendo soluzioni frutto di una fantasia degna di nota, altri cercando di mantenere il più possibile il massimo rigore scientifico e storico.
Lo studio delle origini della Massoneria (e della sua tradizione filosofica), può essere affrontato sia da un punto di vista meramente storico/scientifico, sia andando più addentro al pensiero, alla Tradizione di cui essa è custode; ne consegue che accanto alla storia reale della Massoneria, per tale intendendo quella ricostruibile attraverso gli usuali strumenti della ricerca storica, ne sussiste o acquista rilevanza un’altra, anch’essa “storia” ma in senso molto peculiare, o più propriamente metastoria, che prescinde dal dato documentario e s’inscrive in un orizzonte diverso, nel quale i nomi, le date e gli avvenimenti s’inseriscono nella dimensione sacrale del simbolo e acquistano un significato “altro” rispetto a quello profano. Le due “storie” non si escludono reciprocamente, ma confluiscono entrambe in una nozione di tradizione leggibile e decifrabile secondo almeno due ottiche diverse, quella della lettera e quella dello spirito, governate da scritture e da cifre non sempre omogenee.
A rigor di termini, la storia è (o dovrebbe essere) un mera relazione di fatti di ciò che è accaduto. La filosofia, invece, è un processo ideativo che cerca di sapere il perché di ciò che accade e le conseguenze che ne scaturiscono.
Se si vuole veramente capire il senso di ciò che si studia, non bisogna separare il perché (filosofia) dal dove e quando (storia), e ciò in quanto è fondamentale capire le motivazioni dei fatti “storicamente” avvenuti. Ragion per cui oggetto del presente lavoro non sarà una mera analisi storica della Massoneria speculativa, ma bensì la ricerca delle fonti del pensiero filosofico massonico.
Brevi cenni storici sulla nascita della Massoneria moderna
Anzitutto conviene riassumere in maniera molto sintetica la “storia ufficiale” della Massoneria moderna, rinviando qualsiasi ulteriore approfondimento sul tema, alla lettura ed all’iniziativa di ciascuno di noi.
Il termine Massoneria o Libera muratoria è di origine francese e deriva da frère maçon. In francese, maçon (corrispondente al provenzale màsso) proviene dal latino medievale machio, machionis (màcio), muratore, tagliatore di pietra. L’etimologo Klein ha avanzato l’ipotesi che la parola sia stata portata in Inghilterra dai Normanni (1066), ma nella traduzione inglese frère sia stato confuso con free, di qui freemason.
In Inghilterra il termine mason senza il prefisso free appare già nel 1292 in uno scritto sulla costruzione di una cappella nel palazzo di Westminster. L’espressione «Libera Muratoria» appare per la prima volta nel 1375 in un’annotazione riguardante una riunione di rappresentanti di corporazioni cittadine a Londra. La medesima espressione si trova nel 1396 in una lista di lavoratori nella costruzione della cattedrale di Exeter.
La parola ‘Massoneria’ (nella scrittura inglese masonry) la troviamo, per la prima volta, con assoluta chiarezza nel Poema regio (1390 circa). Sempre nel Poema regio troviamo pure il termine brother (fratello), riferito al compagno d’arte.
La Massoneria moderna, o per meglio dire le radici della “struttura amministrativa” dell’organizzazione massonica per come noi oggi la conosciamo, trae le proprie origini in Inghilterra, durante il XVI secolo, dalle antiche Corporazioni di mestiere medioevali, ed in particolar modo dalla Corporazione dei Liberi Muratori (gli antichi costruttori di chiese e cattedrali).
A partire dal 1535 (“Carta di Colonia”), ma è probabile che accadesse anche prima, le Logge di liberi muratori accolsero tra le loro colonne anche uomini non impegnati nelle arti muratorie, purché “nati liberi e di buoni costumi”. Erano i cosiddetti “muratori accettati”: uomini, cioè, provenienti da estrazione ed interessi diversi, tutti accomunati dall’essere dei liberi pensatori.
Sotto l’influenza degli «accettati» si andò affermando la trasformazione in senso etico-psicologico degli antichi simboli del mestiere muratorio e questo portò all’evoluzione del lavoro in senso speculativo, ossia la trasposizione, attraverso il linguaggio muratorio, del modus operandi finalizzato alla costruzione del Tempio Interiore nella propria Coscienza, e del Tempio Universale nell’opera quotidiana a beneficio dell’Umanità.
Su queste basi l’istituzione dei Liberi Muratori (Massoneria Operativa) si riorganizzò trasformandosi in «Massoneria speculativa», attraverso un processo conclusosi con un vero e proprio atto di fondazione della Massoneria moderna che si ebbe a Londra il 24 giugno 1717 (Festa di San Giovanni Battista), allorché quattro Logge di Londra (The Goose and Gridiron, The Crown, The Apple Tree e The Rummer and Grapes) si riunirono presso la trattoria “l’Oca e la Graticola” fondando la prima Gran Loggia della storia che prese il nome di «Gran Loggia di Londra».
Le caratteristiche innovative della G. L. di Londra consistevano non soltanto nella proposizione di se stessa come ente direttivo al di sopra delle singole logge, ma anche in una fisionomia ideologica rinnovata che, senza rinnegare l’eredità (soprattutto religiosa e simbolica) della preesistente massoneria “operativa”, aderiva e si conformava ai mutamenti intervenuti a seguito dei grandi eventi dei secoli XVI e XVII.
Non è certamente un caso che nelle quattro logge fondatrici della neocostituita Gran Loggia fosse netta la prevalenza di “speculativi”, estranei all’arte della costruzione: gentiluomini, borghesi, intellettuali, tra i quali un ruolo preminente spetta indubbiamente al pastore anglicano Jean-Théophile Désaguliers (1683-1744), membro della Royal Society, brillante volgarizzatore delle teorie newtoniane e letterato ben introdotto nell’alta società londinese, e in subordine al pastore presbiteriano James Anderson (1684-1739).
La nascita della G.L. di Londra non comportò l’immediata adesione a essa di tutte le altre logge già esistenti, le quali solo gradualmente finirono per confluire nella G. L. di Londra o per estinguersi.
Il 14 gennaio 1723, essendo divenuto gran maestro il duca di Wharton, furono approvate le Costituzioni redatte dall’Anderson. Di queste, in particolar modo il Titolo I, concernente Dio e la religione, è giustamente famoso; infatti, il rinvio a una nozione della Divinità svincolata da una precisa confessione religiosa doveva apparire all’epoca di portata epocale.
In un Paese come l’Inghilterra, nel quale all’insegna delle divisioni religiose erano trascorsi quasi due secoli di rivolgimenti politici, sociali e dinastici, l’autoproclamazione della massoneria come “centro d’unione” tra gli uomini, sulla sola base delle loro qualità morali e di una religiosità non ulteriormente qualificata, costituiva un netto salto in avanti, semi-utopistico se proiettato nella dimensione della società dell’epoca, ma che venne concretamente realizzato nella realtà micro-sociale della loggia. Pensate, ad es., come nelle Logge del primo ‘700 si sedessero accanto “fratelli” provenienti da censo e classi sociali completamente diverse, cosa, questa, che non era possibile osservare in qualsiasi altra situazione.
Il 25 gennaio 1738 venne approvata dalla G. L. di Londra una nuova redazione delle Costituzioni, anch’essa di penna dell’Anderson, e la stessa G. L. cambiò nome, diventando G. L. d’Inghilterra. Il testo del 1738, in rapporto al titolo I, non appare in verità molto difforme da quello del 1723, anche se fiumi d’inchiostro sono stati sparsi, soprattutto da parte di massoni francesi del XX secolo, per accusare l’Anderson di un ripensamento “teista” rispetto alla prima stesura, nell’ambito della cosiddetta querelle sul Grande Architetto dell’Universo successiva alle scelte agnostiche effettuate dal Grande Oriente di Francia.
In epoca imprecisata, ma verosimilmente compresa tra il 1730 e il 1738, la Gran Loggia inglese a causa di motivi contingenti, da identificare con la pubblicazione di “rivelazioni” circa i segni di riconoscimento, delle quali la più nota fu l’opuscolo Masonry Dissected (1730) di Samuel Prichard, e comunque con la finalità di impedire la partecipazione ai lavori di loggia a chi non fosse stato debitamente affiliato alla Gran Loggia stessa, operò un’inversione delle parole sacre e di passo del primo e del secondo grado nonché innovazioni in altri importanti elementi rituali.
Queste innovazioni determinarono in Inghilterra una scissione tra la suddetta Gran Loggia (da allora chiamata dei Moderns) e quella tradizionalista detta degli Antients. Infatti, il 5 febbraio 1752 nove logge dissidenti, prevalentemente costituite da massoni irlandesi mai appartenuti alla G. L. di Londra, dettero vita a un’altra Gran Loggia, che dal 5 dicembre 1753 prese la denominazione di Gran Loggia dei Liberi e Accettati Muratori secondo le Antiche Istituzioni, da cui il nome di Antients o Ancients, mentre la Gran Loggia del 1717 venne dai dissidenti spregiativamente chiamata dei Moderns
La lotta tra Antients e Moderns si snodò fino all’inizio del XIX secolo (1813), anno nel quale le due Gran logge si fusero dando vita alla “Gran loggia Unita d’Inghilterra”.
La Massoneria speculativa
Fin qui quanto sopra brevemente riprodotto rappresenta la storia “autentica” della Massoneria, dove per autentica intendiamo documentata e comprovata da atti e documenti ufficiali.
Nelle premesse abbiamo, però, detto che scopo del presente lavoro era cercare di trovare le fonti del pensiero filosofico massonico, le fonti della tradizione esoterica di cui oggi la Massoneria si professa sacerdote e custode.
Anzitutto è opportuno fare chiarezza su un concetto importante. Spesso, il che è comprensibile, si tende a fare confusione fra i massoni “speculativi” ed i massoni “accettati”, ossia (come sopra detto) quegli uomini di “buoni costumi” non-operativi che furono ammessi alla muratoria, probabilmente sin dal tardo medioevo. Ma in effetti, il termine “speculativo” deve essere utilizzato esclusivamente con riferimento al “Massone simbolico”, ossia all’uomo iniziato ad un mistero esoterico.
In ogni caso, è certo che è solo dall’ammissione di massoni “accettati” e “speculativi” deriva verosimilmente l’ingresso nel simbolismo muratorio di tematiche non direttamente legate al mestiere, ma appartenenti alla cultura ermetico-alchemica e cabalistica dilagata nell’Europa occidentale tra il XV e il XVII secolo. A tal proposito, viene indicato frequentemente, come primo esempio documentato di siffatta osmosi, il caso di Elias Ashmole, famoso erudito ed ermetista inglese, nonché curatore di raccolte di scritti alchemici, nato nel 1617 e “fatto” Massone nel 1646 in una Loggia di Warrington.
Nei quasi tre secoli trascorsi dalla fondazione della Gran Loggia di Londra (1717), che segnò formalmente o convenzionalmente l’atto di trapasso dall’antica Massoneria di mestiere o operativa a quella moderna o speculativa, sono state proposte varie teorie a spiegazione della specificità di essa rispetto a tutte le altre organizzazioni di mestiere, consistente nel suo patrimonio simbolico ed esoterico. Sono stati chiamati in causa il sacerdozio egiziano, i misteri eleusini, i pitagorici, gli esseni, le sette gnostiche e zoroastriane, il mitraismo, i druidi, il sufismo persiano e arabo, la qabbalah ebraica, i Templari, i catari, gli alchimisti, l’ermetismo, il neoplatonismo rinascimentale e i Rosa Croce: in breve, l’intero retroterra esoterico della civiltà occidentale e del vicino Oriente.
Ma nonostante una pluralità di sorprendenti affinità e talvolta di coincidenze, nessuna vera prova, storicamente e scientificamente accertata, sussiste in merito a eventuali rapporti di identità o di continuità tra qualcuno di questi supposti antecedenti e la Massoneria. Diverso è il discorso per quanto concerne l’influenza che alcuni di essi possano aver esercitato nel processo di formazione della Massoneria moderna, con riguardo soprattutto agli ultimi sopra menzionati.
In particolar modo il Rinascimento fu il periodo storico, immediatamente precedente allo sviluppo della Massoneria moderna, in cui il sapere fu posto in primo piano, indipendentemente dalla fonte di provenienza. Si studiavano testi greci, latini, ebraici e le traduzioni dall'arabo; si cercavano i legami tra il passato e il presente; si ricostruiva l'armonia dell'universo; rinascevano tutti i valori umani, quali le lettere, le arti, la filosofia. Non fu, tuttavia, epoca pagana, perché il Cristianesimo era profondamente radicato nelle coscienze con i suoi valori di carità, di fede e di speranza. Ma si cercarono i legami tra il sapere degli Antichi e le verità rivelate. Il cammino fu lungo più di due secoli, articolato e ricco di meravigliosi esiti, non ultimo la scoperta dell'America. Poi le cose cambiarono e ven¬nero la Controriforma, il Concilio di Trento, l’Inquisizione. Ma quel periodo aveva lasciato testimonianze meravigliose d’arte, di cultura e di pensiero filosofico a preservarne la memoria, preparando il terreno all’epoca dei Lumi settecentesca.


“Le diversità di opinioni che sono state espresse durante gli ultimi cento anni sulle radici della Massoneria e il suo significato storico sono così vaste che nell’affrontarli è probabile che si sia sopraffatti dalla confusione” .
Venzi partendo dal presupposto che “la Libera Muratoria sia un «peculiare sistema di morale velato da allegorie e illustrato da simboli», e quindi un vero e proprio codice etico di comportamento”, segue un percorso di ricerca delle sue fonti “filosofiche” andando ad investigare e raffrontare i principi di etica del pensiero rinascimentale, nella convinzione che nelle dottrine etiche del passato vadano rintracciate le origini di quelle idee che hanno per tanti anni supportato la morale massonica, ed animato le aspirazioni degli uomini verso un avvenire migliore.
Si tratta di un approccio “sociologico” allo studio della storia della Massoneria, di sicuro pregio e dai risultati, per certi aspetti, sorprendenti. Secondo l’autore, infatti, le origini della filosofia (o per meglio dire dei precetti etici) della Massoneria moderna, vanno rintracciate nel pensiero neoplatonico rinascimentale dell’Accademia Fiorentina (Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, etc.) e nelle teorie filosofiche propugnate dalla c.d. Scuola dei “Neoplatonici di Cambridge”.
«Perché la Scuola di Cambridge? Perché a mio parere, i Neoplatonici di Cambridge rappresentavano, nel periodo e nel contesto storico che vide la nascita della Libera Muratoria speculativa, la filosofia che più di qualunque altra si attaglia ai dettami etico-morali della stessa Libera Muratoria. Per i Liberi Muratori cosiddetti “speculativi”, vi era a disposizione una filosofia che si confaceva perfettamente ai principi etico-morali che essi volevano trasmettere tramite la simbologia e le allegorie della Libera Muratoria “operativa”».
È soprattutto dall’Accademia fiorentina, ed in particolare da Marsilio Ficino, che i Neoplatonici di Cambridge prendono esempio per concepire successivamente la “loro” versione del mondo speculativo platonico. Come per Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, anche per i filosofi di Cambridge, Platone era un elemento di quella catena ininterrotta della rivelazione divina che comprendeva, oltre a Platone, Mosè, Zoroastro, Socrate, Ermete Trismegisto, Gesù Cristo, Plotino.
Senza voler scendere troppo nel dettaglio del pensiero neoplatonico, cosa che esulerebbe dal tema del presente lavoro, ci basta ricordare, utilizzando delle citazioni dal testo originale, due fra le più interessanti similitudini tra il pensiero neo-platonico e quello della Massoneria speculativa:
Tolleranza e Amore Fraterno. Importanti principi e analogie tra il pensiero massonico e la filosofia dei Neoplatonici di Cambridge potremmo trovarle nel concetto di tolleranza, soprattutto riguardo le altrui opinioni. Queste non vengono accettate asetticamente o supinamente, ma vengono ritenute assolutamente 'necessarie' per lo sviluppo della nostra stessa conoscenza e per il completamento del nostro 'processo' di perfezionamento.
Anche il concetto di 'amore fraterno', fulcro del pensiero libero muratorio è riscontrabile negli scritti di questi originali pensatori.
L'Autonomia dell'Etica dalla Politica e dalla Religione. Le teorie neoplatoniche di Cambridge troveranno il suo ultimo interprete nello Shaftesbury, il quale, nel clima infuocato delle polemiche di fine seicento su Etica, Morale e Religione, sostiene l'autonomia della Morale dalla Religione e dalla Politica, ravvisandone la fondazione nel sentimento o 'senso morale'. Ciò non può non farci ricollegare al divieto, posto alla base della tradizione massonica anglosassone, di occuparsi di politica e religione, interpretabile come l'inveramento di questo intento di non inficiare l'etica e la morale, alla base dei lavori di Loggia, con argomenti dai quali l'etica stessa deve essere tenuta divisa.
Le Leggende sulle origini della Massoneria
Sebbene la teoria dell’influenza neoplatonica sulla libera muratoria sia perfettamente in grado di giustificare le fonti del pensiero “etico” della Massoneria moderna, la nostra sensazione è che sfugga qualcosa che leghi più profondamente e chiaramente le corporazioni di mestiere, con i loro “Antichi Doveri”, al patrimonio simbolico dei rituali della Massoneria speculativa, espressione della Tradizione esoterica in esso tramandata.
Questa sensazione di disagio, aumenta quando si leggono e si studiano alcune delle teorie leggendarie sulle origini della Massoneria. Lungi da noi il voler riconoscere acriticamente valore di incontestabilità alle leggende sulla Massoneria, ma non dimentichiamo, però, che i misteri dell’antichità e l’esoterismo avevano la loro ragione d'essere e, come spesso accade, in ogni leggenda c’è sempre un fondo di verità.
Culti Misterici e Mitraici, Esseni, Templari, Cavalieri dell’Ordine della Giarrettiera, Rosacroce, Massoni, etc. hanno incontestabilmente una matrice comune, non determinabile secondo gli usuali metodi di ricerca storica.
Tutte queste società, tutte queste confraternite esoteriche, prevedevano (e prevedono) un rito di iniziazione che simula “morte e resurrezione”, morire a se stessi e rinascere diversi, cambiati, migliori; annullarsi per riconquistarsi. Passi progressivi verso la conquista interiore ed esteriore di armonie profonde dell’anima. Dietro c’è sempre l’ineffabile, la ricerca della Luce, del Principio Divino, ricerca che veniva (e viene) effettuata lavorando principalmente sul Microcosmo, sulle profondità dell’interiorità, del segreto.
Come scrisse Giordano Bruno, con riferimento alla verità: “lei è dentro di te quanto neppure tu sei dentro a te stesso”.
Conosci te stesso, scopri te stesso, il tuo carattere. Mente ed energia, corpo e spirito. L’esoterismo, in qualunque epoca ed in qualunque latitudine, punta alla piena coscienza dell'individuo e alla sua capacità di trasformazione continua in perfetta autonomia, in ciò distinguendosi dalla Religione.
Citando un proverbio Zen, l’iniziato è come un “bruco che abbia scoperto che esiste un modo per diventare farfalla”, consentendo allo Spirito di spaziare libero nei territori della contemplazione del divino. Quel divino che è dentro di noi e che è l’unica cosa in grado di porre l’uomo dinanzi agli aspetti più sacri dell’esistenza.
Probabilmente questo è il vero segreto immanente alle società iniziatiche avvicendatesi nel corso dei secoli: “l’emozione del sacro non può essere raccontata, è e resta esoterica”.
Radici giudaico-cristiane della Massoneria.
In Massoneria l’obiettivo, o per meglio dire l’oggetto di “culto”, è, e rimane, la Verità rappresentata dalla Luce. Non c’è discriminazione religiosa (sono ammesse tutte le credenze) e si professa una sola filosofia: cercare la Verità, una filosofia che non ha né tempo né confini, che esiste da quando esiste l’uomo. E questo perché la Massoneria soggettivamente si richiama ad una tradizione iniziatica, trasmessa da uomo a uomo fin da epoche immemorabili, e perciò tale che la sua fondazione non può essere situata in un’epoca storicamente determinata né essere attribuita all’opera di un singolo uomo o gruppo di uomini. In essa risultano, comunque, evidenti gli innesti da talune specifiche eredità sapienziali, in particolar modo dalla tradizione giudaico-cristiana, che sono ben attestati nella sua storia ed emergono nitidamente dall’esame del suo simbolismo e dei suoi rituali.
Non a caso, infatti, abbiamo come sacra leggenda quella di Hiram. Così come lo scopo allegorico della Massoneria è la ricostruzione del Tempio di Salomone. Ed ancora, le Colonne all’ingresso del Tempio che sono denominate B… e J…, proprio come le Colonne del portico o ingresso del Tempio di Re Salomone.
In effetti, i riti della Massoneria servono a trasmettere il ricordo delle “leggende dell’Iniziazione” (dove per Iniziazione deve intendersi il suo archetipo) e a conservarle tra i confratelli. Occorre, però, sempre tenere bene a mente che l’esoterismo e la ritualità ad esso connessa sono comunque discipline pratiche, il cui terreno di applicazione è il “se interiore”. Il vero scopo di tutti i grandi misteri, con i relativi riti, portano l’iniziato a cercare ed interpretare il Dio in lui (Deus absconditus, Dio nascosto).
Una formula Sùfica pone in netta chiarezza questo concetto; essa dice: “La via exoterica è: io e te; la via esoterica è: io sono te e tu sei me; la conoscenza esoterica è: né io né te, ma LUI”.
CONCLUSIONI
Con questa Tavola, credo e spero di avere dato ai fratelli una visione chiara, anche se sintetica e certamente incompleta, della Storia della Massoneria Moderna e delle radici del suo pensiero filosofico.
Vi ho riassunto l’opinione del G.M. della G.L.R.I. (che condivido) secondo la quale le Fonti del Pensiero “Etico” Massonico vadano rintracciate nel pensiero neoplatonico rinascimentale dell’Accademia Fiorentina (Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, etc.) e nelle teorie filosofiche propugnate dalla c.d. Scuola dei “Neoplatonici di Cambridge”. In aggiunta a ciò, credo di non aver tralasciato di evidenziare l’importanza e l’influenza dell’insegnamento dei grandi iniziati del passato ed il patrimonio spirituale da essi tramandatoci, che possiamo riscontrare ancora vivo ed attuale nei nostri simboli e rituali.
A questo punto potrei sentirmi ragionevolmente soddisfatto del lavoro svolto.
Invece no, non lo sono del tutto e non lo sarò sino a quando non avrò espresso quello che sento dentro di me come Maestro di questa Loggia ed ancor di più per la carica che in essa ricopro.
Quando ero C.d.M. ebbi occasione di presentare un lavoro, adeguato al grado che ricoprivo, nel quale a mo’ di conclusione scrivevo: “L’essere Massoni, quindi, serve per vivere, serve per cercare di migliorarsi e di migliorare il nostro mondo, serve per trovare uno spazio di serenità nel quale, specchiandosi nei simboli, sia possibile trovare, nella semplicità delle cose terrene, la vera essenza dell’animo umano”.
Questo era giusto e completo nella parola di un C.d.M.
Oggi devo rivederlo e non lo rivedrò certo conoscendo la storia della Massoneria. Devo rivederlo alla luce del mio grado di Maestro, devo rivederlo alla luce di quello che è il significato del mio grado, devo rivederlo alla luce della “Metafisica intellettiva”.
Quando sono entrato per la prima volta nel Tempio e quando dopo l’iniziazione mi fu tolta la benda che mi copriva gli occhi, affinché essi si aprissero alla “Luce”, ebbene, quello che vidi non fu Luce…, ma piuttosto un “caos”.
Quei tre personaggi contrassegnati dal fatto che avevano una candela davanti il loro scranno e un maglietto in mano. Il modo di camminare dei Diaconi che si muovevano (e mi facevano muovere) sul pavimento bianco e nero secondo un itinerario che mi sembrava illogico. Guardandomi in giro un triangolo con al centro una “G”, il Sole, la Luna, colonnine doriche, ioniche, maglietti, candele accese, strumenti da muratore, la livella, una pietra che sembrava portata lì dalla campagna, un’altra cubica, lavorata come un mattone, un compasso ed una squadra sopra una Bibbia.
Ed infine sopra tutto una scritta misteriosa: A.•. G.•. D.•. G.•. A.•. D.•. U.•.
Mi hanno fatto sedere tra altri che indossavano il mio stesso grembiule, di fronte a me stavano seduti altri con un altro tipo di grembiule, mentre altri ancora, con un grembiule un po’ più elaborato, erano seduti un po’ dappertutto.
Sentii parlare di oriente, occidente, meridione e settentrione senza che vi fosse nulla che mi facesse capire come si faceva a distinguere in quello stanzone i punti cardinali.
Potrei andare avanti, ma tutti voi avete vissuto gli stessi momenti e forse mentre io parlo li richiamate alla memoria.
Con il trascorrere dei mesi, la conoscenza dei simboli mi fece mano a mano percepire come in ogni cosa, in ogni parola, in ogni passo ci fosse qualcosa che andava al di là del significato che io ero, di primo acchito, in grado di dargli.
Senza rendermene conto, grazie alle parole dei fratelli Maestri, si aprivano i miei occhi riuscendo a vedere quello che chi non aveva quegli occhi non poteva vedere, si aprivano le mie orecchie riuscendo a trasmettere alla mia mente il significato nascosto della parola, quel significato che chi non ha quelle orecchie non può capire.
A poco a poco dal “caos” andava nascendo l’ordine, l’armonia. “Ordo ab Chaos”.
Quei misteriosi simboli di significato amorfo per me profano, o neo-iniziato, cominciarono a svelarsi, mi hanno preso per mano e mi sono stati compagni e guida nel mio cammino iniziatico.
Ho capito come il G.A.D.U. altro non sia che il Principio Regolatore che comprende in se ogni Dio di ogni altra religione, realizzando quell’ecumenismo che se da tutti accettato significherebbe la fine di ogni sanguinosa guerra religiosa, la fine di ogni assolutismo.
Cari Fratelli, oggi per parlarvi di Storia della Massoneria ho dovuto prima studiarla, il che ha certamente accresciuto la mia conoscenza, ma non per questo posso dire di aver salito un gradino in più di quella scala simbolica che attraverso lo studio, la meditazione, l’introspezione, l’osservazione, l’intuizione mi dovrebbe gradualmente portare all’ascesi iniziatica nel tentativo di avvicinarmi all’irraggiungibile perfezione.
Un tentativo, però, devo farlo e vi invito a farlo con me.
Il pensiero massonico, la filosofia massonica, la storia che a questo ha portato, altro non sono che un disegno del G.A.D.U. che da tempo immemorabile invita e spinge gli uomini “liberi e di buoni costumi” ad unirsi, a fare proseliti nel mondo per conservare e trasmettere una Tradizione: la perenne ricerca di «quell’Ineffabile» che in se ammette, comprende ed esclude tutte le religioni.
Con questa visione esotericamente valida concludo impegnando me stesso a lavorare, nei limiti della mia pochezza, affinché gli iniziati possano diventare moltitudine sempre…
A.G.D.G.A.D.U.

Comunicazione dell’autore (Michele Barresi) da un lavoro in corso di stampa per i tipi della Tipheret, soggetta alle leggi del Copyright.

sabato 23 luglio 2011

Nuove scoperte sulla Massoneria di Rito Egizio a Napoli

Di Mariano Iodice G:.M:. 3:.33:.

Nascita del Rito Egizio a Napoli - Il Conte di Cagliostro arrivò a Napoli nei primi giorni di dicembre del 1773. Ad accoglierlo sulla banchina del porto il cavaliere Luigi d’Aquino Fratello massone iscritto alla Loggia della “Perfetta Unione” osservante una ritualità egizio-templare. Il conte di Cagliostro, che aveva assunto in quel periodo la maschera profana di marchese Giuseppe Pellegrini, era accompagnato dalla moglie Lorenza. Pochi mesi prima alcune delle più influenti Logge massoniche europee salutavano quella che era da considerarsi una loro affermazione sul papato.

Papa Clemente XIV, il 21 luglio 1773 aveva promulgato l'editto Dominus ac Redemptor con cui veniva decretato lo scioglimento della Compagnia di Gesù. I gesuiti accettarono la decisione del pontefice senza apparente opposizione alcuna. Su pressione delle corti borboniche, il generale dell’Ordine, Lorenzo Ricci, fu arrestato e tenuto prigioniero in Castel Sant’Angelo fino alla sua morte (1775). Le grandi potenze dimostrarono immediatamente la loro soddisfazione, facendo sostanziali concessioni: Benvenuto, Pontecorvo ed Avignone furono restituite alla Santa Sede. Austria e Germania incamerarono tutti i beni della Compagnia.

Nel corso dell’anno successivo allo scioglimento dell’ordine si verificò un repentino peggioramento della salute del papa che lo condusse in poco tempo alla morte, avvenuta il 22 dicembre 1774. Molti sospettarono una morte per avvelenamento, ma sia il medico personale che il confessore affermarono che il decesso fosse dovuto solo all'età e a cause naturali. Venne sepolto in San Pietro, ma nel 1802 i suoi resti mortali furono traslati nella chiesa francescana di Santi Apostoli, dove il Canova gli eresse un monumento funebre. È interessante notare come nessun papa successivo abbia scelto il nome di Clemente.Il Conte di Cagliostro elegge il palazzo d’Aquino sede dei esperimenti di alchimia spirituale e di lezioni di chimica, filosofia e medicina apprezzate dall’aristocrazia e nobiltà napoletana e seguite, in particolar modo, da un pubblico femminile.

A palazzo di Sangro e alla sua cappella misterica vengono riservato i riti segreti della sua Massoneria egizia. A Malta il conte di Cagliostro aveva assimilato simboli e miti dei cavalieri Templari tramandati dai moderni cavalieri Gioanniti. Si diceva dei neotemplari cattolici che "studiavano la cabala, cercavano la pietra filosofale, esercitavano la negromanzia e l'evocazione degli spriti". L'epoca era favorevole alla "contaminazione" della Massoneria con il misticismo e l'occultismo.

A Napoli il Gran Cofto, iniziato dallo spirito di Raimondo di Sangro ed accompagnato lungo la Via Maestra della conoscenza da Luigi d’Aquino, travagliò insieme a Maestri di Logge ermetiche che coltivavano le antichissime tradizioni alessandrine del tempio di Iside.Tale fu il crogiolo alchemico dal quale scaturì il Rito Egizio del Conte di Cagliostro. Nei mesi durante i quali il Conte opera nella Napoli misterica tra i confratelli del suo nuovo rito, i luoghi di forza della città si impegnarono fortemente del suo potere spirituale.

Nel mondo profano non si sottrasse ai canonici riti salottieri testimonianza della sua maschera destinata al volgo. In mezzo a tanta promiscuità dilagante, au contraire, Cagliostro non fece mai prostituire la sua consorte, uno dei capi di accusa della futura condanna della Inquisizione. Così come ai fratelli fu chiara la vera essenza della pratica del sistema della massoneria egiziana. Un rito occultato spesso tra le pieghe di pratiche profane, un flusso di energia che compiva tra levità e lussuria la Grande Opera. Volentieri il conte cedeva alle lusinghe di giovani cortigiane attratte dal magnetismo di un anima che parlava all’essenza degli uomini. Le dame chiedevano di conoscere il futuro e il Gran Cofto interrogava per loro i fratelli invisibili.

La predizione avveniva con il sistema caro agli ierofanti egizi che nella limpidezza dell’acqua lustrale scorgevano le ombre del divinire. Nella caraffa magica lo spirito s’incorpora nell’acqua e attraverso di essa anche nella persona postulante. La pupilla, sotto la guida energetica del Gran Cofto, parla con la voce dello spirito guida e risponde ai quesiti ad essa posti, "giungendo, come spiega Eliphas Levi, fino all'estasi per predire col mezzo dell'idromanzia, essendo l'acqua un eccellente conduttore, un potente riflettore e un mezzo molto rifrangente per la luce astrale, come lo provano i miraggi del mare sulle nubi". Oltre le colonne del Tempio il Gran Cofto abbandonava la veste e i rituali ad uso dei profani. Praticare la Massoneria egiziana voleva significare, prima di tutto, risalire al principio della vita cioè conoscere la prima materia e riconquistarla, attraverso la uccisone di Mercurio-serpente-tempo.

Il processo coinvolge uomini e donne, attraverso tre gradi progressivi maschili e femminili. Gran Maestro della Loggia femminile è Serafina. Il rituale della Massoneria egiziana si fonda su una interpretazione psicologica delle operazioni alchemiche, le quali si riducono ad un operazione ultima e fondamentale: la uccisione di Mercurio da parte del fratello egiziano o la decapitazione del Serpente da parte della sorella egiziana. L'operazione è compiuta con il pugnale, che come tutte le armi che prolungano o fortificano l'attività del soggetto è simbolo solare e maschile. Fondamentale il fatto che anche la sorella maneggia l'arma e decapita , altrimenti non potrebbe affermare "io sono un uomo" (mistero del III grado).

Si può parlare di una pratica sessuale cosmica della fecondazione. Mentre palazzo d'Aquino rimane teatro di incontri ed esperimenti dedicati ai profani, il conte di Cagliostro elegge Tempio alchemico-templare del principe di Sangro sede dei rituali del Grado Supremo della Massoneria egiziana. Il "Sistema" di Cagliostro divenne così un "Alto Ordine", la nota distintiva di esso era la parte esoterica dell'insegnamento della quale non lasciò niente di scritto ( per cui può essere considerata "occulta"), perchè solo a voce egli insegnò ed a pochissimi i segreti delle sue operazioni. In esse il Gran Cofto personifica gli angeli-elementi (facendoli apparire nel cristallo-acqua a mezzo della medium colomba Serafina) e nello stesso tempo intende materializzare la prima materia, captando brani di ectoplasma ottenuto in sedute di più alto livello iniziatico e utilazzando fenomeni di "apporto". In questi rituali il conte di Cagliostro utilizzava la formula magica del Settenario per prendere contatto con "entità" o stati d'animo antropomorfizzati.

Coloro che lo richiedevano, tra quanti erano ammessi nell'anello esterno del Rito Egizio, potevano seguire un percorso di rigenerazione del corpo e dello spirito. Il programma di lavoro si divide, ancora per coloro che lo praticano oggi in Massoneria, in due tappe. Queste due tappe sono precedute da una lunga fase di preparazione. La prima tappa si riferisce alla rigenerazione "morale", ossia psicologica e spirituale; La seconda tappa ha come fine la rigenerazione del corpo. Questa fase può essere intrapresa quando è terminata la prima. Similmente ai ritiri effettuati da Mosé, ciascuna di queste due tappe si svolge in quaranta giorni.

Affinché le due tappe riescano, l'iniziato deve vivere secondo un'etica irreprensibile. Gli alchimisti direbbero che l'uomo deve ammorbidire la pietra prima di lavorarla. I mistici insegnavano che il cuore deve essere aperto. Il fallimento è assicurato per gli orgogliosi, i cupidi e gli egoisti. L'iniziato deve prendere tre misure immediate: adottare e rispettare le leggi del paese in cui si trova; amare il prossimo, aiutarlo, essere caritatevole verso di lui; dedicare tre ore al giorno alla pratica della preghiera. Per estensione, deve aver ricevuto l'assicurazione di essere ormai amato da Dio. A questo provvede la preghiera. Così preparato, l'iniziato deve ritirarsi per quaranta giorni. In un luogo solitario, deve ri-centrarsi, non lasciarsi distrarre dai suoi pensieri. Deve vivere in stato di preghiera permanente. I massoni che conoscono i segreti alchemici del loro Rito direbbero che deve trovarsi nella "Camera di mezzo" o al "centro del cerchio". L'iniziato dedica la sua giornata ai riti e alle preghiere.

La Bibbia ci indica che esistono sette grandi angeli. L'obiettivo della prima quarantena è l'ottenimento di un contatto con ciascuno dei sette angeli. Questi sette angeli comunicano al nostro uomo il mezzo per entrare in contatto personale con loro. Questi angeli lo guideranno e l'aiuteranno a diventare moralmente e spiritualmente perfetto. Possono trascorrere degli anni per completare questa prima rigenerazione. Se l'uomo dovesse morire senza aver effettuato il secondo ritiro, ciò non è grave. La pietra ammorbidita continuerà ad essere lavorata su altri piani. Per questo primo ritiro,Cagliostro utilizza dei metodi di cui ritroviamo tracce dall'antico Egitto. Ora l'iniziato può intraprendere il secondo ritiro di 40 giorni. In primavera, in occasione del plenilunio di maggio, si isola nuovamente. Si attiene ad un regime alimentare sano e frugale. Ogni giorno assume certe sostanze preparate secondo procedimenti alchemici tutto sommato piuttosto semplici. Sudorazioni ed altri processi di eliminazione gli consentiranno di evacuare gli umori viziati. È a questo punto che si opera in lui una vera trasformazione. Pelle, denti, unghie, capelli si rigenerano. Ciò gli consente di prolungare la sua esistenza. Non per diventare immortale nel corpo, ma per disporre del tempo necessario per ripassare dal biologico allo spirituale.

Così in riti che fanno parlare le anime si rinsaldava e confermava il profondo amore tra il conte e i suoi Fratelli Massoni di Rito egizio che l’inquisitore non riuscì ad infangare. La Massoneria regolare tentò più volte, senza successo di accogliere nei suo templi il conte di Cagliostro ed i Massoni egiziani. Si legge in un carteggio di una Loggia regolare romana: "...Egli costantemente ha rigettato le nostre preghiere, senza mai sortire da questa istruzione tanto semplice che lodevole: Fate del bene egli diceva, adorate l'Ente Supremo, rispettate il vostro Sovrano, le vostre Leggi, il vostro Governo, infine siate onesto verso gli altri secondo il giudizio della vostra coscienza; non occorre di più per essere un vero e buono Massone. Non attendete , dunque, da me alcun altro ragguaglio relativamente alla Dottrina Massonica considerata secondo il punto di veduta della Morale e della Metafisica...".