Comunicazione dell’autore (Michele Barresi) da un lavoro in corso di stampa per i tipi della Tipheret, soggetta alle leggi del Copyright.
Interpretazione personale del significato occulto del secondo anello del nucleo centrale di una incisione alchemica.
quella che vedete è una incisione di Matthäus Merian (il Vecchio) (Basilea 22settembre 1593
Bad Schwalbach 19 giugno 1650) che fu un incisore e disegnatore svizzero di nascita, che ha
operato in Germania, che la realizzò per illustrare “Opus medico-chymicum, 1618 del grande medico
alchemico Johann Daniel Mylius
La descrizione e spiegazione dell’intera incisione la potete trovare nel volume
Analisi e commento di una incisione
di Matthäus Merian (il Vecchio)
In Johann Daniel Mylius -
Opus medico-chymicum, 1618.
Edito dalla Loggia So Ham e presente nel catalogo illustrato dei lavori svolti in
loggia, che potete trovare nel sito www.soham135.it
In questa tavola mi soffermerò ad esaminare il secondo anello del nucleo centrale della tavola.
Nel secondo anello si legge la distinzione in anno
solare, anno stellare ed anno dei venti di difficile
interpretazione, che cercheremo di spiegare nei limiti delle nostre possibilità ed in base alla visione dello stesso Mylius.
Annus solaris, annus stellatus, annus ventorum
Il medioevo non esce mai di un approccio magico, nonostante l'autorità della Chiesa ed i suoi ininterrotti tentativi di controllare le coscienze.
Cosi la cultura animista e politeista sopravive e mi piace ricordare che ad Erice, si è pregato Venere fino al 13° secolo dell’era cristiana.
Una costante domina cosi il medioevo: una simbologia cristiana assolutamente collegata alla simbologia praticata dagli alchimisti. Cosicché la lettura dell'arte romanica o le stesse vetrate del gotico fiammeggiante sono contemporaneamente un esposizione del credo cristiano e degli autentici trattati di alchimia.
In questa chiave di lettura, la triade cristiana della Madre del Figlio e del Padre assume una valenza che la stessa chiesa (eklesias) cristiana odierna ignora.
«Nessuno va al Padre senza passare dal Figlio; nessuno giunge al Figlio se non passa dalla Madre »
Madre, ovvero Matrice, è il grembo alchemico, condizione di base ed essenziale per chi cerca la via.
Di cosa si tratta ? di rendere le cose possibili.
Come già visto in altre occasioni, l'Uomo vive in funzione dei parametri Tempo e Spazio.
Il tempo che determina il possibile e l'impossibile della nostra vita, e lo spazio che ne definisce le
condizioni, i mezzi.
L'essere superiore in noi tende invece a valicare questi limiti. Ma non ci può riuscire se l'essere materiale non rispetta le Leggi (tempo/spazio) che assicurano la sua stessa vita. In altre parole, non esiste l'essere di Luce in noi se l'uomo di fango (altrettanto noi) muore.
Muhammad dice in una famosa Hadith:
« Quando Iddio concepì l'albero, non pensava al solo albero, bensì il frutto che avrebbe poi portato tale albero».
Questo luogo di organizzazione dei Possibili, questa è la matrice, la fase iniziatica, ermeticamente
nascosta dietro il concetto cristiano di Madre .
Attivata questa zona femminile per eccellenza, potrà l'Uomo Nuovo essere generato. Il Figlio appunto. Ma non un figlio di carne soltanto. Dio genera il proprio figlio in eterno.
Accettare l'alchimia del tornare a sentire, risentire, provare emozioni, questo è incrementare l'intelligenza: in tele leggere, capire a distanza, leggere nell'ignoto spaziale (quello che non vedo ma posso immaginare), e nell'ignoto temporale, il futuro :missione del cervello duplice (emisfero sinistro ed emisfero destro), ultimo cervello creatosi nel corpo umano dopo il cervello rettilineo ed il sistema nervoso ramificato.
Tale intelligenza, non separata ma nata invece dal sensibile femminile, apre la mente … a 360° !
La porta aperta da questa collaborazione, da questa intimità Madre Figlio, guida al Padre.
Quest'ultimo non può che riassumere in una fusione le forze eterogenee, compiendo le Grand Oeuvre.
Cerchiamo di chiarire a noi stessi quale è il significato di quanto detto e come esso sia nascosto
nell’incisione che andiamo analizzando.
In base a quanto precede (fonti vari riguardante la filosofia e credenze del medioevo), per i Cristiani sin dal secolo 11°, Myriam/Maria è la Madre, simboleggiata dalle stelle: stella maris, stella ventis (vedi la chiesa dell'Immacolata di Palermo, al Capo nel suo splendore alchemico), nonché la corona di stelle dell'Assunta (quasi tutti i portali nord delle cattedrali gotiche sono dedicati al tema).
Annus Stellatus, ovvero il tempo segnato dalla presenza della Stella, ovvero della Madre.
L'intelligenza nata dal sensibile non ha paraocchi; è prospettiva, curiosa ed indaga in tutte le direzioni.
Come da tutte le direzioni provengono i venti, indicati proprio dalla stella dei venti. Ovvero le mille
sfaccettature del Figlio sono indicate dalla Madre.
Annus Ventorum, ovvero il tempo dei venti, il tempo dell'esagono, della stella a 6 punte, simbolo
alchemico del prossimo evento dell'opera Magna, ancora non compiuta ( per intenderci, la sagoma non
dettagliata dello Scudo di Schlomon).
Annus Solaris, ovvero il tempo del Sole, il tempo della fornace alchemica, tutt'assieme il ritorno all'Uno (fine di un ciclo)e la generazione di un nuovo ciclo.
A questo punto necessita un chiarimento. L’anno solaris e l’anno ventorum hanno una valenza attiva,
maschile in quanto legati al tempo.
L’Annus Stellatus è un tempo che non è della stella o delle stelle, è una forma passiva, femminile.
Un grembo deve pure essere fecondato.
Cosi si spiega la passività della forma.
Cosi si spiega anche la ciclicità assoluta del girone del Tempo, ove ogni simbolo è separato solo da un
trattino che, non separa piuttosto, rende consequenziali le varie espressioni: il sole (Padre) feconda la stella Madre, Matrice) , la quale genera i venti (Figlio).
Con questa visione, seguiamo il girone del tempo in senso orario. Ulteriore conferma della validità
dell'ipotesi, poiché tale senso è il proprio del tempo umano.
Questo girone che segue quello dell'anno zodiacale, imprime un ritmo al resto del percorso iniziatico.
Ritmo scandito in senso orario e con cadenza ternaria.
Bisogna ricordare che nel medio evo la Chiesa era in un grosso imbarazzo e non si pronunciava sulla
“immacolata concezione”. Per secoli discordanze serie esistettero tra il parere dei “dotti” che nicchiavano e quello dei “fedeli” che la riconoscevano.
Fu solo L’8 dicembre 1854 il beato Pio IX proclamava con la bolla Ineffabilis Deus il dogma
dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, la Madre di Dio preservata immune da ogni macchia di peccato originale.
Malgrado ciò il richiamo alchemico rimane forte:Il simbolo del segno della Vergine è la lettera, ‘M’, scritta in maniera goticheggiante con l’ultima gamba rivolta all’indietro che intende stilizzare l’ideogramma della ‘Vergine Alata’.
L’immagine della Vergine Alata la ritroviamo in tutte le culture e la ritroviamo sempre simboleggiata dalla lettera ‘M’ a cui sono stati attribuiti vari significati: Madre, Mare, Madonna, Maya (Maya, come compimento futuro, che toglie il velo e quindi porta la conoscenza), ma tutti questi significati riportano alla ‘Vergine Madre’ o ‘Stella Maris’ da qui la vicinanza con il Mare, acqua che dà vita.
Da sempre è stata raffigurata con le ali, per indicare che è la nostra ‘Madre Divina’; quasi sempre
circondata da un’aureola con nove stelle visibili, a significare i mesi della gestazione e ritta sulla falce di luna crescente, a simboleggiare la sua signoria sul mondo manifesto, o raffigurata trionfante sul serpente – dragone, che rappresenta la vittoria sulle tenebre.
Soluzione 1 considerando la simbologia cristiana alla quale ricorre anche l’alchimia, Stella Ventis rinvia a l’Immacolata concezione della madre di Cristo.
Cosi ci troviamo dinnanzi ad un rebus composto di 1 sole, tutti i venti e la stella.
Soluzione 2, in modo assai Dantesco, potrebbe essere che dopo il girone del Cosmo viene quello di Maria, ovvero la Fede, ovvero l’unione dei due leoni (animus spiritus), porta questa della Saggezza. Si è pronto allora per la separazione della materia in 4 elementi (che poi sono 12, guarda caso). Si è in cammino verso il Triangolo Mercuriale.
Il vento, il Figlio, il respiro rimandano ad una forza, ad un movimento misterioso, non identificabile nell'effetto, ma in colui che regge il vento, in colui che regge il respiro, in colui che mette in movimento le cose.
La parte per il tutto, la scienza marinara ci insegna che esistono levante, mezzogiorno o ostro, ponente, tramontana. I quattro venti che provengono dai punti cardinale. 90°-180°-270°-360°. (il quadrato).
A questi si da il nome che ho scritto.
Cominciando a navigare si impara che il vento viene anche da NE, grecale, da SE, scirocco, da SO, libeccio e da NO, maestrale.
Già da quattro siamo ad otto.
Tra gli otto punti sopra individuati è possibile indicarne altri otto ottenendo così una rosa dei venti a 16 punte. I nuovi otto punti sono in senso orario: Nord-Nord-Est, Est-Nord-Est, Est- Sud-Est, Sud-Sud-Est, Sud-Sud-Ovest, Ovest-Sud-Ovest, Ovest-Nord-Ovest e Nord-Nord-Ovest. E ognuno di questi punti può essere il punto di origine di un vento al quale la marinareria non ha saputo dare un nome, si dice infatti vento di NEN per indicare un vento che sorge tra il grecale NE e la tramontana N. e così via.
Siamo arrivati ad una stella a sedici punte.
Anticamente ogni bussola recava, sullo sfondo, l'immagine di una rosa dei venti a 32 punte. L'orizzonte veniva così suddiviso in trentadue parti, che prendevano il nome di quarte; esse servivano come unità di misura approssimativa nelle manovre di accostamento (es: accosta due quarte a dritta). Per la forma che si viene a formare nel disegnarle prendono anche il nome di rombi.
Rombo
Deriva dal greco rhòmbos che significa trottola. Il significato è legato anche all'operazione di girare
appunto come le trottole. La spirale!!!!
Trasporta quanto detto per i venti ai 4 elementi: il quadrato ne è il simbolo alchemico.
Figura geometrica con quattro lati. Secondo la tradizione alchemica (Il Simbolismo Ermetico, di Oswald Wirth. Ediz. Mediterranee, 1984), il quadrangolo simboleggia la materia concreta, ed i suoi lati corrispondono al quaternario degli Elementi.
Non sto a parlare del significato esoterico del quadrato, ma voglio sono comunicarvi una mia visione che trova le sue basi nell’ermetismo, nella cabala, nell’alchimia ed in ogni altra dottrina che cerchi di arricchire la conoscenza.
Ragioniamo di venti in funzione di poligoni e di stelle.
Ed ecco comparire nel quadrato la stella. A quattro punte, simbolo dei punti cardinali e dei quattro venti che da essi provengono. Base della “Rosa dei venti”.
Due quadrati: la stella a otto punte .
Non sto a soffermarmi sul suo significato simbolico, ma andiamo avanti, raddoppiamo ed avremo la stella a 16 punte riferibili alle 16 direzioni canoniche dalle quali può venire il Vento, iscrivibili in
un poligono a 16 lati.. la distanza tra una punta e l’altra sarà di 22° e 5’.
Dove voglio arrivare?
Potendo venire il vento da ognuno dei 360° diviene possibile ottenere una stella con 360 raggi, racchiusa in un poligono di 360°, che avrebbe così 360 raggi e formato da 360 triangoli.
Vi invito a fare un esperimento mentale, per dirla con Einstein.
Immaginate che la base della nostra conoscenza iniziativa sia il famoso 4 simbolo del quadrato, elemento base per la rappresentazione della pietra levigata e dei 4 elementi, base del creato.
Stella a cinque punte: simbolo dell’uomo
Il tema centrale e il segno dominante del simbolismo massonico è l’Uomo. L’uomo ispira tutta la simbologia massonica: «Tutti i riti, le favole, le leggende, i miti, si riferiscono ad un solo argomento: l’uomo. Così, è anche per il simbolismo massonico»
Stella a sei punte, detta anche "Sigillo di Salomone".
A guardarla bene ci si accorge che è composta da due triangoli intersecati. Il triangolo con la punta rivolta in alto rappresenta lo spirito; quello con la punta in basso simboleggia la materia. Oppure, se
preferiamo, l'anima e il corpo.
Due componenti fondamentali della vita e dell'essere, intrecciati e perfettamente equilibrati: a
ricordare all'uomo la necessità di valorizzare in sé sia gli elementi spirituali che quelli più concreti.
Nella stella non prevale né l'uno né l'altro aspetto. Un insegnamento sicuramente diverso da quello trasmesso dalla religione, che di solito esalta lo spirito e disprezza il corpo, la terra, annessi e connessi.
Questo, in sintesi, uno dei significati nascosti nell’esagramma.
Ce n’è ancora un altro: i due triangoli rappresentano rispettivamente il principio maschile (attivo) e quello femminile (ricettivo).
Così trapela dall’intreccio un’altra indicazione: è bene che l’essere umano scopra entrambe le
polarità della propria anima, del proprio sé, e impari a svilupparle armoniosamente.
Tutte le figure operano meraviglie, quando vengono tracciate sulla carta e sui metalli con appropriate
immagini. I loro effetti sono da attribuire a figure più eccelse, mediante una certa simpatia prodotta
dall’attitudine e dalla rassomiglianza naturale, la quale opera alla stessa guisa d’una eco che si riflette contro un muro opposto o dei raggi del sole raccolti in uno specchio concavo e riverberati poi sopra un materiale combustibile, o anche d’una lira che entra in vibrazione al risuonare d’un’altra simigliante, o infine come due corde tese allo stesso intervallo e perfettamente accordate che risuonano contemporaneamente pizzicandone una sola. Similmente così tutte le figure e tutti i caratteri concepiscono in sé le virtù delle cose celesti se tracciati o impressi nel dovuto tempo e nei modi dovuti e con le cerimonie atte a intonarli alle figure dominanti.
Ma il vento può venire da un punto qualunque della circonferenza nella quale iscriviamo le nostre stelle 360 °, 360 venti, 360 lati.
Vicini, vicini alla circonferenza.
Più un lato, non è ancora circonferenza.
Più 10, 100, 1000 lati.
Mi sembra proprio una circonferenza.
Controllo con il Compasso.
No, non è precisamente una circonferenza.
Posso arrivare all’ultimo numero, vedrò una circonferenza, ma so che non è una circonferenza.
Vastissimo sarà il mio sapere, ma mai arriverò alla Conoscenza.
Ho bisogno di altro, del Compasso simbolico capace di smussare tutti gli angoli e darmi il senso della
continuità circolare, senza inizio e senza fine. Immobilità, essere e non essere.
Resta solo il punto centrale inizio e fine di ogni cosa.
Mancanza di dimensione.
Lo Zero, il Nulla in cui il tutto si annichilisce nell’opposizione dei contrari. Dio.
Michele Barresi con la collaborazione di J.P. Barreaud
Comunicazione dell’autore (Michele Barresi) da un lavoro in corso di stampa per i tipi della Tipheret, soggetta alle leggi del Copyright.