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giovedì 27 settembre 2012

Torture e massacri, i bambini siriani raccontano l’orrore


Ohood  era seduto al suo banco di scuola quando i proiettili hanno cominciato a fischiare vicino alle sue orecchie. Hassan ha visto teste e mani mozzate galleggiare in pozze di sangue appiccicoso dopo il bombardamento di un corteo funebre. La pelle e i capelli di Mohammed, invece, sono andati a fuoco quando una macchina è esplosa per strada. Sono i racconti che i bambini siriani hanno fatto ai volontari di Save the children nel campo profughi di Za’atari in Giordania dove sono rifugiate 31mila persone.
Alcuni di questi ragazzini hanno visto i propri genitori, fratelli e cugini uccisi nei modi più brutali. Sono stati incarcerati, torturati in modo spietato, vessati.  La guerra vista dai loro occhi è ancora più raccapriciante. “Sono loro – ha detto ieri Nadine Haddad di Save the Children – a pagare il prezzo più alto. Hanno molti problemi comportamentali e soffrono di disturbi post-traumatici”. L’organizzazione umanitaria ha lanciato ieri un appello per attirare l’attenzione sulle piccole vittime del conflitto  nella speranza che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si riunisce in questi giorni, faccia qualcosa per fermare i massacri. Al segretario dell’Onu Ban Ki-moon l’associazione chiede di “assicurare che le Nazioni Unite mettano in campo tutte le risorse necessarie per registrare tutte i crimini contro i bambini in Siria”.
Questi crimini, avverte l’associazione, “non saranno tollerati e verranno mostrati al mondo intero”.
Ecco i racconti di alcuni bambini:
Wael, 16 anni: “Nel giardino di casa avevamo scavato un buco per nasconderci quando arrivavano i soldati. L’ultima volta ci siamo nascosti dalle 7 del mattino alle 5 del pomeriggio. Ero terrorizzato. Una volta però mi hanno arrestato. Eravamo in 13, il più piccolo aveva 6 anni. Si chiamava Alàa: non capiva cosa stesse succedendo. È stato torturato più di ogni altro, volevano che il padre si consegnasse. Lo hanno picchiato per tre giorni, senza dargli da mangiare nè bere. Poi è morto. Hanno trattato il cadavere come fosse quello di un cane”.
Hassan, 14 anni:  “Ero a un funerale, poi un razzo ha fatto strage. Siamo andati a tirare fuori i cadaveri (tra i quali quelli di uno zio e di un cugino, ndr). Ho trovato parti del corpo ammassate una sull’altra e quando siamo arrivati alla moschea abbiamo trovato decine e decine di cadaveri… I cani hanno continuato a mangiare i corpi per giorni”.
Khalid, 15 anni: “La cosa buffa è che per torturarci ci hanno rinchiuso nella nostra vecchia scuola. Per due giorni ci hanno costretto a stare in piedi, senza mangiare nè bere. Penso fossimo in cento. Poi mi hanno preso e appeso al soffitto per i polsi e hanno iniziato a picchiarmi. Mi hanno spento le sigarette sul corpo, ecco guardate i segni. Ad altri hanno dato le scosse elettriche. In alcuni casi usano i bambini per avanzare nei villaggi, usandoli come scudi umani”.
Mohamad, 15 anni: “Hanno ammazzato circa 25 persone, l’ho visto con i miei occhi. Usavano metodi diversi per uccidere, con gli elettroshock, oppure tirando macchinari e blocchi di cemento sulle teste per fracassarle”.
Save the Children non specifica chi siano i torturatori, anche se cita i risultati della commissione Onu sui crimini di guerra in Siria che punta l’indice in particolare contro le milizie paramilitari filo-governative alawite, che secondo alcuni analisti stanno portando avanti una vera e propria
pulizia etnica in Siria ai danni dei sunniti.  Non mancano però episodi di crimini commessi dai ribelli, anche loro in alcuni casi contro i bambini, per lo più alawiti, la stessa setta religiosa del presidente Bashar al Assad.

domenica 23 settembre 2012

Régis Debray à la GLDF : « La fraternité c’est la seule force que l’on a quand on est faible »


Le deuxième grand dîner de la Grande Loge de France (GLDF), organisé le 22 septembre au siège de l’obédience par son Grand Maître Marc Henry, doit son succès aux trois intervenants : Jean-Louis Debré, 68 ans, président du Conseil constitutionnel, a plaidé pour la Liberté, Régis Debray, 72 ans, a planché sur la Fraternité, et George Paul-Langein, 63 ans, ministre de la Réussite éducative, a conclu sur l’Egalité.
Présent à la table du Grand Maître, le socialisteJean-Pierre Sueur, président de la Commission des lois du Sénat, n’a lui pas pris la parole.
La brillante planche de Régis Debray n’avait pas la puissance et la hauteur de celle de Jacques Attaliil y a un an (lors du 1er Grand Dîner). Mais Debray, ancien chargé de mission de François Mitterrand, a su trouver les formules qui touchent sur un thème fédérateur devant un public de deux deux cents dignitaires ou profanes intéressés par la maçonnerie.
Le Grand Dîner n°2 s’installe, puisque deux obédiences absentes l’an dernier étaient représentées au plus haut niveau : le GODF et la GLFF ont envoyé leurs Grand Maître et Grande Maîtresse respectifs, José Gulino et Catherine Jeannin-Naltet. Comme l’an dernier, Jacques Samouélian, pour le DH, etJean Dubar, pour la GLTSO, étaient présents.
« La fraternité est la mal-aimée de la devise républicaine Liberté-Egalité-Fraternité« , commence Régis Debray.
George Paul-Langevin et Marc Henry, Grand Maître de la GLDF
« La fraternité ne date pas de 1789, mais a été ajoutée en 1848, et supprimée par le Second Empire et le régime de Vichy. »  Et le gaulliste d’extrême-gauche d’ajouter : « Sans fraternité reviennent « travail-famille-patrie », le racisme et le communautarisme« .  D’où ses définitions parlantes : « Être fraternel, c’est faire famille avec ceux qui ne sont pas de la famille… car la fratrie c’est souvent la frérocité« . Ou : « On est frères en quelque chose qui nous dépasse… carc’est ce qui nous dépasse qui nous rassemble.« 
Plus politique encore, l’ancien proche de Jean-Pierre Chevènement qui apporta son soutien au frère Jean-Luc Mélenchon à la dernière présidentielle, poursuit sa définition : « La fraternité, c’est toujours le fait d’une minorité. Les majorités n’ont aucune raison d’être fraternelles. La fraternité, c’est la seule force que l’on a quand on est faible. La fraternité rime avec fragilité. La vulnérabilité fait lien.« 
Jolie planche du camarade Régis… et quel dommage qu’après ces belles formules, la parole n’ait pas circulé !

(Tratto da: La Lumière)

Conférence : Les relations entre l’Eglise et la Franc-Maçonnerie sous la IIIe République


Lundi 24 septembre 2012 à 18 heures au Grand Temple Franklin Roosevelt à Paris (75), conférence publique organisée par la Commission d’Histoire Maçonnique de laGrande Loge de France sur le thème de « Les relations entre l’Eglise  et la Franc-Maçonnerie  sous la IIIe  République » avec Michel Jarrige, Professeur français agrégé et docteur en histoire. Il est diplômé de l’École pratique des hautes études (EPHE).
Michel Jarrige est l’auteur notamment de :
 

(Tratto da: gadlu.info)

domenica 16 settembre 2012

I lavoratori del film su Maometto sono stati ingannati

Si chiama Nakoula Basseley Nakoula e non Sam Bacile, il produttore del video su Maometto che ha provocato proteste tra i musulmani dal Mediterraneo al Sud-Est asiatico.
Il film sarebbe stato co-prodotto dall'uomo, un copto egiziano, di 55 anni, residente a Cerritos, vicino a Los Angeles, e sarebbe stato girato da un regista di film porno.
Nakoula Basseley Nakoula non è sconosciuto alle forze dell'ordine: nel 2009 era stato condannato per frode a una banca, nel 1997 era stato condannato a un anno di prigione dopo essere stato ritenuto colpevole per possesso e produzione di metanfetamina.
Sabato è stato sentito dalla polizia federale, dopo che aveva segnalato di essere stato infastidito e aveva chiesto la protezione della polizia.
Nakoula, presentandosi ancora con lo pseudonimo di Sam Bacile, aveva detto al quotidiano The Wall Street Journal di avere doppia cittadinanza, israeliana e americana e di aver ricevuto donazioni dagli ebrei per girare il suo film, "The Innocence of the Muslims", che dura circa due ore.
Un video promozionale del film è disponibile su YouTube dal mese di luglio e presenta l'Islam come una religione fraudolenta, mentre Maometto, il profeta musulmano, autore del Corano, è rappresentato come un donnaiolo, un omosessuale, un pedofilo e un assassino.
Il Ministero degli esteri israeliano ha detto ieri, comunque, che Israele non ha nulla a che fare con il controverso film.
Il film è stato diretto da Alan Roberts, 65 anni, autore di film pornografici, ed ha coinvolto 80 persone, che hanno lavorato come attori o dietro le quinte.
Questi ultimi con un comunicato ieri hanno dichiarato di essere stati "gravemente ingannati" perché la sceneggiatura originale del film non era quella che poi è scaturita.
"Tutto il cast e la troupe di ripresa è estremamente sconvolta", dice una dichiarazione inviata ai media da questi lavoratori, che aggiunge: "Siamo profondamente addolorati per le tragedie che si sono verificate".
Intervistato dalla radio americana Radio Sawa, anche Nakoula si è detto "addolorato" per la morte del diplomatico Stevens, ma non si è detto rammaricato per il film.
Resta da capire perché il video che è stato su internet per mesi senza essere stato molto visto, improvvisamente abbia infiammato i musulmani, come ha detto il portavoce del dipartimento di stato Usa Victoria Nuland.
Lo scoppio della violenza anti-americana in Medio Oriente, in Nord Africa e nel Sud-Est asiatico ha portato all'uccisione di circa 15 persone, tra cui l'ambasciatore americano in Libia Chris Stevens, morto in un attacco effettuato contro il consolato americano a Bengasi.
Dagli Usa anche Hillary Clinton ha preso le distanze dal film, definendolo blasfemo e disgustoso.
(Tratto da: in-dies.info)

venerdì 14 settembre 2012

Conociendo al Gran Maestro del Gran Oriente de Francia


Joseph Gulino, 63 ans, a t lu jeudi soir Grand matre (GM) du Grand Orient de France (GODF), en remplacement de Guy Arcizet, a-t-on appris auprs de la premire obdience maonnique de l'Hexagone.
Siempre que hay votación para el cargo de Gran Maestre del GODF, hay bastante revoltijo en el hexágono masónico francés, pues no en vano tal figura constituye el patrón de una barco con 50.000 miembros. Lo que no es poco.

Si encima esa embarcación y su contramaestre pueden ser el apoyo o el ariete de las instituciones de gobernanza republicanas francesas, pues no es menor la expectación que se crea. Aunque esta en clave política es  digamos mas “sote voche”;  la otra la masónica  es más revoltosa y alborotadora pues pese al secretismos masónico que se impone  enseguida sale su expresión por los  herméticos  intersticios de es seudo  secreto, y ponto por blogs y redes sociales salen noticias, comentarios y posturamientos.

En esta ocasión no había mucho que hacer, y todo el mundo el francés (más mediatizado por el tema de la GLNF, y el español  más callado también….?? y eso se ha dejado notar, porque apenas sí ha habido revuelo antes ni después de la elección.

Decaídos hombres fuertes del Consejo de la Orden, por agotamiento de sus mandatos, quedaban entes de poca entidad o lideratos fuertes,  y no parece que la organización estuviera muy preparada  para elegir un hombre fuerte, al menos entre los hombres del Consejo de la Orden, (de entre todos ellos (35 miembros) eligen al Gran Maestro), y esta vez debieron preferir no mojarse, por ejemplo con G. Contremoulin, que les asusta todo esa proyección mediática que despliega)  y han optado por escoger un Gran Maestro para un año, y mientras tanto a  esperar a tiempos mejores he ir preparando una candidato al menos para dos o tres años….

Parte de lo que digo  sobre ese poco peso informativo se expresa en ese titular que saltó a la prensa, ¿Quién es el Gran Patrón del GODF.. ?  ¿Es Josep o José..?

Poco se sabe.. y digamos que ha habido una enorme distancia entre el marqueting mediático que nos han brindado los anteriores Gran Maestros tras su elección: Lambichi, y Guy Arcizet, y la pobreza informativa que ha habido tras la elección de José o Joseph Gulino cuya pujanza no parece ser importante, y para verlo no hay nada más que leer la escasa entrada, hecha  casi como sin ganas, del GODF sobre la figura de su Gran Maestro, y luego está su propio discurso,  que me parece  un poco “gris” , mucha laicidad , al gusto del  GODF y del Hexagono, pero poca construcción europea, poca reflexión sobre a donde vamos y como vamos si ese marco europeo... tal vez era mejor al manido tema de la laicidad, conocido por trillado, que no afrontar temas cruciales que exigen definición y manifestación.... y para acabar esa inoportuna coletilla  de la propiedad sobre los Ritos.
Al final habrá que darle la razón aquel Hermanos que comentaba que le patronazgo del GODF está en manos de administrativos y burócratas.

Está claro que estamos a años de distancia de los anteriores Grandes Maestros 1990-2006, a algunos de los cuales su periplo vital ha sido comentado en este Blog; . pero es lo que hay..y croe que el “sector francés ha perdido frente al sector escocés” que se gasta otras maneras y modos…..

Aquí les dejo con algunos materiales que espero les resulte interesantes para conocer algo más la realidad masónica del GODF
VG

Gran Oriente de Francia: inquietudes y un nuevo Gran Maestre.

El Gran Oriente de Francia (GODF) eligió un nuevo Gran Maestre el jueves 30 de agosto.
Joseph Gulino, socialista “ desde hace mas de 30 años” y antiguo director general de servicios técnicos de la Comunauté d´agglomeration de Lens- Lievin ( Pas-de- Calais), sucede a Guy Arcizet.

El nuevo Gran Maestre, a la cabeza de una obediencia que reivindica 50.000 miembros, de los cuales 800 son mujeres, a partir de su reciente apertura a las “ hermanas”, ha expresado que deseaba un “ replanteo de las relaciones entre el Estado y el mundo financiero”. Esta cuestión, asegura el nuevo responsable masónico, será uno de “ los puntos fuertes” de la lista de las quejas que el Gran Oriente hará llegar durante el 2012 al Presidente de la República, al primer ministro y a los parlamentarios.

Ha precisado que el GODF, consultado por el gobierno acerca de la reforma del Estado, pronto entregará sus propuestas en ese asunto.

Por otra parte, al referirse a dos de los puntos del programa de gobierno, M. Gulino dijo que “ a título personal está completamente a favor del matrimonio homosexual”.

En cuanto a la ley Leonetti del 2005 acerca del fin de la vida, “no es suficiente”, estimó M. Gulino. Deberíamos honrarnos en hacer que (quienes lo deseen) puedan abandonarnos en paz: esa es mi posición y la del Gran Oriente de Francia”.

Por “una salida gradual y negociada” del Concordato
Acerca de las cuestiones de laicidad, el GODF había firmado, en julio, una carta junto a una veintena de asociaciones laicas preocupadas por la posible inscripción del Concordato en la Constitución tal como lo había prometido Francois Hollande durante la campaña electoral: “evidentemente que estamos totalmente a favor del compromiso asumido por el Presidente de la República de inscribir en la Constitución el título 1ero. de la ley de separación de las Iglesias y el Estado, y en especial de su artículo 2.

Pero en cambio, no podemos aceptar la inclusión del estatuto particular de culto de Alsacia y Mosela en nuestra ley fundamental. ¿ Cómo inscribir en la Constitución el principio de separación y su contrario, la excepción del concordato?

Junto a muchos especialistas, pensamos que una decisión tal sería una aberración desde el punto de vista jurídico”.

En esa carta, los movimientos laicos recuerdan que las ventajas que el Concordato otorga a Alsacia y Mosela cuestan “unos 60 millones de euros” de los contribuyentes y se inquietan por una posible extensión de ese sistema derogatorio al Islam, confesión ausente en el acuerdo de 1801.

Sugirieron que mejor se convocara a “ una comisión parlamentaria que examine las modalidades de una salida gradual y negociada del régimen derogatorio de cultos de Alsacia y Mosela , con el respeto evidente de la condición material y moral de los sacerdotes , pastores y rabinos actualmente en ejercicio”. Proponen la supresión de la enseñanza religiosa en la escuela y la derogación del delito de blasfemia aún vigente en esos departamentos.
Stéphanie Le Bars



Discurso de Instalación de José Gulino - Gran Maestre del Gran Oriente de Francia
¿Qué es lo queremos para el año masónico entrante ?

No esperéis del nuevo Gran Maestre, la respuesta a esta cuestión ; ella es de vuestra responsabilidad por ser esencial y el G. :M. :, y el Consejo de la Orden al completo están a la escucha de la Obediencia en su forma más viva - oh, a veces viviente- que es el Convento.

Me toca sin embargo adelantar algunas perspectivas y someteros los ejes de reflexión y de acción para el año entrante (2012-2013). Ejercicio peligroso si lo hay, que el que no conviene extenderse demasiado y no hacerlo exhaustivo.

La francmasonería es una experiencia fraternal y por tanto colectiva. Un Gran Maestre no es mas que un Hermano que tiene como empleo el de representar dignamente una institución multisecular, habiendo recibido la confianza del Consejo de la Orden lo que me permitiréis agradecer ante vosotros.

Lo inteligente será inscribirse en una historia que comenzó antes que nosotros y que seguirá después que nosotros.

La misión del Consejo de la Orden es ante todo la de preservar la calma y la serenidad que deben presidir todos nuestros trabajos y ante todo la de nuestras logias. A cada instante, aquí y ahora, pero también a todo lo largo del año, deberemos ser guiados por nuestros valores, nuestros principios. Y deberemos trabajar en profundizar la comprensión, en el respeto a nuestros ritos y tradiciones.

Yo me inscribo en la continuidad de acción de nuestro Hermano Guy Arcizet, que ha sabido conducir eficazmente, con el Consejo de Orden un trabajo de apaciguamiento y serenidad.
En el respeto total de la soberanía de nuestra logias, el Gran Maestre es también el garante de la unidad y cohesión de nuestra obediencia. Su único verdadero poder es el que ejerce sobre sí mismo.

André Malraux decía que « la inteligencia es la destrucción de la comedia ». Yo haré mía esta bella idea para trabajar con todos vosotros nuestras Hermanas y Hermanos en la transparencia. Y responderé a todas las invitaciones de los Congresos Regionales para escuchar de vuestros trabajos, y presentar las cuestiones que surjan ante nuestra obediencia tanto a nivel nacional como internacional.

Mas allá de la emoción y del orgullo de estar ante vosotros, me siento ante todo animado con la voluntad, que sin duda es la vuestra también, de que el Convento y el año que abre sea el mas productivo posible.

Todas nuestras Hermanas y Hermanos están hoy observando este Convento y no debemos defraudarles.
Mi primer pensamiento se dirige a nuestras hermanas y hermanos que sufren en carne o en espíritu. La fraternidad no debe ser una palabra vana y debemos dar toda la realidad posible al seno de nuestra obediencia. Esa solidaridad fraternal que nos ha reunido es el logro de todos. Y por eso la Comisión Nacional de Solidaridad Masónica es una comisión que a mis ojos tiene un papel que aparece como esencial.

El ultimo Convento, y la anterior Conferencia de Congresos Regionales, los trabajos de nuestras logias reflejan una voluntad común de evolución de nuestras estructuras y modos de funcionamiento.

Esa evolución no puede realizarse mas que en el respeto de nuestro enfoque iniciático y de nuestros ritos.

Los principios de nuestra Obediencia, que son la mutualización, la solidaridad, que deben ser profundizados y convertirse en objeto de nuevas propuestas en términos de política inmobiliaria, de capitación, de capitación adaptada, etc.... Esperamos de ese Convento, las orientaciones y líneas directrices para guiar y alimentar el trabajo de nuestro Consejo de la Orden. El campo de debate es vasto y pienso que debemos apoyarnos en lo que es el fundamento de nuestra federación, a saber : una logia, una voz ; la soberanía de nuestra logias, la voluntad de manejar nuestras finanzas y nuestras propiedades ; debemos poder ensamblar proposiciones concretas para mejorar nuestro funcionamiento.

Algunos se hacen la pregunta de ¿una Obediencia para hacer qué ? ¿Es que la soberanía de nuestras logias excluye la necesidad de tener una obediencia fuerte ? ¿ Qué sería una logia sola en su oriente, cómo podría ella hacer brillar la luz y progresar al hombre en la sociedad ?. Nuestra Obediencia debe responder a dos exigencias, saber  gestionar una parte de nuestra asociación que está sometida a las leyes de la República, pero también permitir, facilitar y hacer conocer el trabajo de nuestros hermanos de las logias, en el seno de nuestra obediencia.

Y recordemos, por fin, que aquello que nació en Londres el 24 de junio de 1717 no es la francmasonería misma ni aún la francmasonería especulativa, sino la primera Obediencia, que justamente va a permitir el surgimiento de nuestra francmasonería actual. Esta cuestión es provocadora de una verdad que debe recordarse, que las obediencias existen para las logias, y no las logias para justificar la existencia de la Obediencia. En todo caso al GODF.....

Tuvimos en el siglo XIX « la República a cubierto » según una célebre fórmula, antes de la instauración de la III Republica. Es cierto que no tenemos el mismo papel que bajo la II Republica, una de las mas « masónicas », bajo el segundo Imperio o bajo la III República.
Algunos han llegado a la conclusión de que el combate por la Republica ha concluido y que una simple vigilancia en materia de laicidad es suficiente. La vigilancia tiene una geometría variable aún si nos hiciéramos escuchar en algunas grandes ocasiones.

Pero, Hermanas y Hermanos Míos, ¿Qué queda de nuestro ideal de libertad, igualdad y fraternidad ?

¿Qué queda de la laicidad ?. Una cato-laicidad, aquí y ahora, una laicidad travestida por aquellos que la negaban apenas ayer.

¿Quién de entre vosotros no ve que sería fiel a nuestra historia considerar lo que debería ser una Republica verdaderamente democrática, laica y social ?. Para eso habrá que renunciar a la esperanza de una restauración de tiempos que no volverán. Hay que repensar en esa republica refundada o regenerada, en el seno de nuevas realidades, sean supranacionales o internacionales, políticas, económicas, financieras, ecológicas y religiosas. ¿Que negamos ? ¿Qué es lo que queremos ? Por nosotros, nuestros hijos, por los tiempos por venir. Una cosa es cierta y es que alguno de los problemas a los cuales se enfrenta nuestro país y a veces la humanidad entera no se resolverán «  dando la espalda » para salvar por lo menos eso, lo que parece aun poder ser, a la espera de días mejores..... 

Pues si no pensamos seriamente, si no trabajamos, una cosa es cierta, otros decidirán por nosotros y crearán las condiciones para una ausencia total de elección. Las dictaduras dulces que aparecen nos invitan a resignarnos, a renunciar a las solidaridades penosamente conseguidas y a toda forma de fraternidad.

¿Podemos permanecer indiferentes a los nuevos sofismas de la época y considerar por ejemplo que la participación en una elección democrática  es solo de las parcialidades que concurren en partidos democráticos ? No, claramente no, es toda la grandeza de la democracia el dejar expresarse a las fuerzas políticas enemigas de la democracia y de la republica en el espacio publico y en las elecciones. No debemos dejar que nos engañen con esos discursos tramposos y ponernos en guardia contra quienes los dan.

Hay un nuevas clerecías, esta vez financieras, que requieren de nuestra vigilancia y de nuestra acción. Las nuevas Iglesias, bancos, fondos de pensión y otros, poniendo su planta en el corazón de la vida política europea. ¿ De que otra Iglesia aceptaremos que nos dé los primeros ministros de dos países de la Unión Europea y el presidente de la banca central europea ? ¿Podemos aceptar una organización como la trilateral o una gran banca en el corazón de todos los escándalos financieros de la época.

La separación de los poderes es una condición esencial para el respeto de las libertades. Es un trabajo profundo y largo como el que realizaron nuestros predecesores el que pido a mis Hermanas y hermanas. Un trabajo que hay que aprovechar ahora al apoyarse en lo que se ha construido en años anteriores.

De modo inmediato, nos proponemos organizar a lo largo de todo este año masónico, un cierto número de manifestaciones alrededor de esos temas para la redacción de nuevos documentos de quejas. Comenzaremos en el mes de septiembre con una reunión por los 220 años de los estados generales de la causa republicana. Reflexionaremos cómo conciliar la justicia y la libertad, cómo conciliar nuestro concepto de ciudadanía con la realidad europea.

Recientemente se nos ha solicitado aportar nuestra contribución en la discusión propuesta para la reforma del estado. Responderemos a ese pedido, sin perder de vista que no se trata mas que de una etapa. Los tiempos de los «  políticos » no pueden ser los de nuestra obediencia.

En materia de promoción de la laicidad, continuaremos por supuesto trabajando con la Comisión permanente de la Laicidad y proponemos dos acciones mas precisas.

La primera concierne a la aplicación gradual y negociada de la laicidad en Alsacia y Mosela. Como adherimos a los principios de la República, apreciamos que el presidente de la República tomase el compromiso de inscribir en la Constitución el título I de la Ley de separación de las iglesias y el Estado y en especial el artículo 2. Sin embargo no podemos admitir ni considerar la posibilidad de la constitucionalización del Concordato de Alsacia Mosela. Cómo inscribir en nuestra Constitución el principio de la separación y su contrario, o sea la excepción concordataria. Para nosotros, el carácter de indivisibilidad de nuestra república y el rechazo a toda forma de comunitarismo se oponen a tal proposición.

Nos hemos dirigido, juntamente con asociaciones laicas a nuestros parlamentarios a quienes propusimos una comisión parlamentaria para examinar la eventualidad de una salida gradual y negociada del régimen derogatorio de cultos en Alsacia y Mosela.

La segunda acción concierne al anuncio hecho por el ministro de Educación Nacional de la creación de una misión de reflexión acerca de la moral laica y la escuela. Hace mucho que nosotros, francmasones del Gran Oriente de Francia, defendemos la idea que como ha escrito el ministro « no debe reducirse la laicidad a la simple tolerancia, la indiferencia o la neutralidad ». Y en ese asunto es que organizamos justamente una conferencia pública el 29 de mayo último, precisamente acerca de la moral laica, donde se recordaron los principios de una moral independiente de las religiones, cimiento de la democracia republicana.

Reactivar la idea de una moral laica es un proyecto innovador si se considera que es la definición y afirmación de una moral laica lo que permite a nuestra republica fortalecer sus cimientos. Se trata de hacer de esta moral laica un instrumento de emancipación del ciudadano y por la unidad nacional.

Debemos de la misma manera continuar nuestro trabajo de memoria.

Hace 70 años, el 16 y el 17 de julio de 1942, la policía francesa organizó la mas grande redada de judíos en Francia. 13.152 personas de los cuales 4.115 eran niños fueron arrestados y posteriormente deportados. Menos de 100 sobrevivieron. Una reciente encuesta ha revelado que el 60% de los jóvenes de entre 18 y 24 años nada saben de esa redada del Vel d´Hiv.( Redada del velódromo de invierno). Jamás escucharon hablar de eso. Es el caso del 42 % de los franceses, de todas las edades. Este deber de memoria es tanto mas importante que las tesis revisionistas que cuestionando la responsabilidad de Francia aparecen dia a dia. Sus desafíos no descubren hoy día mas que la simple polémica política. Querer sencillamente borrar cuatro años del régimen de Vichy sería eludir toda reflexión crítica sobre las amenazas que pueden pesar sobre nosotros y del retorno a ese período de horror. Debemos seguir con nuestro trabajo de memoria y combatir todas las formas de fundamentalismo. No olvidemos jamás que el fundamentalismo no es mas que el fascismo del espíritu.

Permitidme evocar igualmente hoy el conjunto de problemas que se presentan en cierto número de países y que deben alimentar nuestra reflexión.

Estoy pensando en España y las tentativas de cuestionar el derecho al aborto y la libertad de expresión, Grecia con el ascenso de la extrema derecha, Siria y los millares de muertos ante la indiferencia general, Túnez y el cuestionamiento al lugar de la mujer en la Constitución queriendo reemplazar la igualdad hombres-mujeres por una noción de complementariedad, Rusia con la reciente condena a dos años de prisión para tres jóvenes mujeres del grupo de rock Pussy Riot por haber cantado en la catedral de Cristo Salvador una canción anti Putin.

.Todos esos dictadores endurecen la represión contra quienes osan levantar la cabeza. En todos esos casos, las personas que se rebelan están decididas a vencer el miedo y la opresión y se baten por un mundo mejor. Debemos exigir que la defensa de los derechos del hombre sea el centro de la política exterior tanto de Francia como de la Unión Europea. No podemos hacer caso omiso de los derechos humanos simplemente por defender los lazos comerciales y las políticas energéticas. La ética y la moral son una e indivisible. En todos los países del mundo árabe, donde ha florecido la primavera, los manifestantes reclaman trabajo, dignidad y derechos. No puede ser que sus movimientos y aspiraciones les sean confiscadas.

José María de Balaguer, fundador del Opus Dei, escribía en 1939 : «  jamás te arrepientas de tu lengua sino de haber hablado » . 
Pero nosotros, francmasones, debemos tener la actitud inversa : hablar, denunciar las injusticias y las desigualdades, participar en la salvaguarda de los derechos del hombre. En esta frase, yo prefiero el cuadro de Munch «  Le Cri » ( el grito), símbolo de la humanidad que sufre y reclama por ayuda, nuestra ayuda.

En el dominio cultural, museos, exposiciones, edición, bibliotecas, debemos proseguir y aumentar nuestros esfuerzos con la voluntad de poner en obra las operaciones culturales descentralizadas en nuestras distintas regiones masónicas. Nuestro proyecto masónico es universal pues se refiere al humanismo. Nuestro compromiso es cultural pues participa de una reflexión permanente destinada a reflejar la complejidad del mundo y a debatir acerca de los problemas sociales. Esto deberá reflejarse además en nuestra política editorial. Disponemos de revistas que en algunos aspectos pueden ser mejoradas y convertirlas en vectores de la acción de los masones del Gran Oriente de Francia.

Con independencia de nuestra política de exteriorización, debemos considerar la comunicación interna en el seno de nuestra obediencia, que actualmente no es satisfactoria. En muchas logias esto se entiende sistemáticamente como «  no hay comunicación en el GODF ». La apropiación de la intranet por parte de nuestras logias debe mejorarse en forma y contenido. En el mundo de la comunicación electrónica, mas se conecta pero menos se sabe. Debemos trabajar en la elaboración de una estrategia de comunicación que respete nuestra especificidad y asegurar la seguridad de sus miembros. A la hora de esta revolución numérica donde los tiempos parecen acelerarse, debemos adaptar a esas nuevas herramientas nuestro enfoque masónico.

No puedo terminar sin evocar las relaciones interobedenciales. Las disputas internas en la Gran Logia Nacional Francesa, las acciones de la Gran Logia Unida de Inglaterra, la declaración de Bâle, la necesidad de reconocimiento de ciertas obediencias, han ocasionado lo que algunos llaman recomposición del paisaje masónico francés Obtenemos nuestra regularidad de nuestra propia historia y la de la masonería. Debemos hacer conocer mejor nuestro pasado y no dejar a algunos el monopolio de afirmaciones históricas, en su mayor parte erróneas. Debemos continuar trabajando con las demás obediencias francesas en el respeto de su diversidad y de sus ritos.

El Gran Oriente de Francia no reivindica ninguna posición hegemónica en la masonería francesa. Será como masones, entre Hermanos que abordaremos esas relaciones en el respeto mutuo. No renunciaremos a nuestros valores ni a los objetivos de nuestra obediencia ni en las relaciones con la masonería francesa ni en el seno del CLIPSAS o de otras estructuras. Yo tengo además la intención de hacer jugar un papel en nuestra Obediencia a nuestras hermanas y Hermanos europeos, que existen y deben ser escuchados efectivamente por un cierto número de interlocutores europeos, especialmente en la Comisión de Bruselas.

Y por fin, que saludo a los representantes de nuestras jurisdicciones a cargo de los grados posteriores a la Maestría quienes encontrarán en mí un Hermano atento. Ellos son parte del Gran Oriente de Francia y contribuyen a irrigar la reflexión iniciática y el simbolismo de todas las hermanas y hermanos de la Obediencia.

Esto nos hace conscientes de la importancia y riqueza de esos ritos, propiedad del Gran Oriente de Francia, y continuaremos en la mas estrecha colaboración con el conjunto de las jurisdicciones.

Para un francmasón, el espíritu no halla su verdadera realización mas que en la aceptación de nuevos deberes. Nuestra responsabilidad es la puesta en perspectiva de la acción, comprender lo que esta sucediendo. Buscamos la luz , y para nosotros, no es una luz que se seca, que paraliza el pensamiento y remite a la francmasonería a un frasco de formol guardado en los estantes de la
 historia. Nuestra luz es una luz que ilumina, que da calor, que muestra el camino.
Trabajemos todos juntos para cumplir con la tarea que nos espera.
He dicho. Jose Gulino

(Tratto da: http://networkedblogs.com)

giovedì 13 settembre 2012

LA DECLARATION DE RETRAIT DE LA GRANDE LOGE UNIE D’ANGLETERRE

Non encore disponible sur aucun autre site, et arrivant tout droit de Londres (merci à mon MWB informateur), voici la déclaration de la Grande Loge Unie d’Angleterre concernant le retrait de la reconnaissance qu’ils accordaient à la GLNF.

Elle sera suivie par une traduction, et par un premier commentaire :

Statements on Grande Loge Nationale Française (GLNF) - withdrawal of recognition

QUARTERLY COMMUNICATION

12 September 2012

Statements by The President of the Board of General Purposes and The Grand Chancellor concerning Grande Loge Nationale Française (GLNF)

The President of the Board of General Purposes, RW Bro Anthony Wilson:

MW Pro Grand Master and Brethren,

I believe that there is nothing in the Board’s Report that calls for comment, except for the paragraphs relating to the National Grand Lodge of France, and even they are largely self-explanatory. Since this Grand Lodge suspended relations with the GLNF twelve months ago the Board has continued to monitor the situation. It is clear that the GLNF is not in full control of its own affairs. For well over a year its administration and finances have been under the control of a Court appointed administrator, Maitre Legrand. She, although not a Freemason or a member of the GLNF, is currently organising the nominations for and election of a new Grand Master.

To complicate matters further, we understand that at the end of April a group of members of the GLNF and their Lodges broke away and formed a new Grand Lodge which now claims over 10,000 members and more than 500 Lodges. It has just been announced that a further group has broken away and is intent on forming yet another Grand Lodge. It is, therefore, becoming impossible to know who are and who are not bona fide members of the GLNF, which at this moment remains the only Grand Lodge in France recognised by this Grand Lodge.

The Board is aware that, if its recommendation is accepted by Grand Lodge, a number of our members who have joint memberships will need to decide with which constitution they will remain. The Board regrets this but it has a duty to have regard to the best interests of the whole English Craft and in the present circumstances believes those interests will be best served by withdrawing recognition from the GLNF. One hundred years ago members of this Grand Lodge were materially involved in the formation of the GLNF and the return of regular Freemasonry to France: for this and other reasons, the Board’s recommendation was not reached lightly but only after considerable discussion and consultation.

It is important to emphasise that in making this recommendation the Board is not stating that the GLNF or its members are in any way irregular, nor will the withdrawal of recognition of itself make them so. They will, however, become unrecognised though capable of being re-recognised at some future point. For that reason the Board has not entered into discussion with any of the other bodies claiming to represent regular Freemasonry in France nor does it have any intention at the present time of recommending to this Grand Lodge the recognition of any other Grand Lodge in France.

Indeed, we have just learnt that in the last few days a candidate for the Grand Mastership has been nominated. His name will go forward for approval by a General Meeting of the GLNF. The Board will continue to monitor events in France and hopes that this may be the first step – and I emphasise the words “the first step” - towards normalising relations between our two Grand Lodges. In the meantime, however, this event does not change the Board’s recommendation to withdraw recognition.

The Grand Chancellor, VW Bro Derek Dinsmore:

MW Pro Grand Master and Brethren,

In moving the resolution standing in my name at item 3 of the Paper of Business may I add to the President’s comment on the regularity of the GLNF. Although it has serious internal problems we believe that the Lodges and members of the GLNF are working in a regular manner. Withdrawal of recognition will not of itself affect the GLNF’s regularity and it will be capable of re-recognition. There is a long established, fundamental principle of Masonic international relations that where Freemasonry exists within a territory, whether or not it is formally recognised, that territory is closed to other Grand Lodges, and the latter should not set up lodges there. Despite the growing number of Grand Lodges which are withdrawing recognition from the GLNF, France remains closed territory and this Grand Lodge would not look kindly on any other Grand Lodge which attempted to invade French territory by setting up Lodges there or taking into its jurisdiction Lodges warranted by the GLNF.

MW Pro Grand Master and Brethren, for the reasons given in the Report of the Board of General Purposes, I move that recognition of be withdrawn.

Grand Lodge subsequently voted to approve the motion that recognition be withdrawn from the Grande Loge Nationale Française (GLNF) with immediate effect.



Déclaration au sujet de la Grande Loge Nationale Française (GLNF) – retrait de reconnaissance.

COMMUNICATION TRIMESTRIELLE
12 Septembre 2012
Déclarations du Président du Conseil des Affaires Générales et du Grand Chancelier concernant la Grande Loge Nationale Française (GLNF)
Le Président du Conseil des Affaires Générales, RF Anthony Wilson:
TRF Pro Grand Maître et Frères,
Je crois qu'il n'y a rien dans le rapport de la Commission qui appelle des commentaires, à l'exception des paragraphes relatifs à la Grande Loge Nationale Française, et même ils sont en grande partie auto-explicatif (explicites). Depuis que cette Grande Loge (la GLUA) a suspendu ses relations avec la GLNF il ya douze mois, la Commission a continué de suivre la situation. Il est clair que la GLNF ne contrôle pas pleinement ses propres affaires. Depuis plus d'un an son administration et ses finances sont sous le contrôle d'un administrateur (judiciaire) nommé par la Cour, Maître Legrand. Bien que n'étant pas un franc-maçon ou membre de la GLNF, elle est en train d'organiser actuellement les candidatures pour l'élection d'un nouveau Grand Maître.
Pour compliquer davantage les choses, nous comprenons qu’à la fin d’avril un groupe de membres de la GLNF et leurs loges, ont rompu et ont formé une nouvelle Grande Loge qui revendique aujourd'hui plus de 10.000 membres et plus de 500 Loges. Il vient d'être annoncé qu'un autre groupe a rompu et a l'intention de former une autre Grande Loge. Il est donc devenu impossible de savoir qui sont et qui ne sont pas des membres authentiques de la GLNF, qui à ce moment reste la seule Grande Loge en France reconnue par cette Grande Loge (la GLUA).
Le Conseil est conscient que, si sa recommandation est acceptée par la Grande Loge, un certain nombre de nos membres qui ont une double adhésion devront décider sous quelle constitution ils veulent rester. Le Conseil regrette cela, mais il a le devoir de tenir compte de l'intérêt supérieur de l'Ordre anglais et dans les circonstances actuelles il croit que ces intérêts seront mieux servis par le retrait de la reconnaissance de la GLNF. Il ya cent ans les membres de cette Grande Loge ont été considérablement impliqué dans la création de la GLNF et dans le retour de la Franc-maçonnerie régulière en France: pour ces raisons entre autres, la recommandation du Conseil n'a pas été prise à la légère, mais seulement après beaucoup de discussions et de consultations.
Il est important de souligner qu'en faisant cette recommandation, la Commission ne déclare pas que la GLNF ou ses membres sont d’aucune sorte irréguliers pas plus que le retrait de la reconnaissance les rendra tels. Ils seront, cependant, devenus non reconnus tout en étant susceptibles d'être à nouveau reconnus dans l’avenir. Pour cette raison, le Conseil n'a pas entamé de discussions avec l'un des autres organismes qui prétendent représenter la Franc-maçonnerie régulière en France, et n’a aucune intention à l'heure actuelle de recommander à cette Grande Loge la reconnaissance de toute autre Grande Loge en France.
En effet, nous venons d'apprendre que, ces derniers jours un candidat à la Grande Maîtrise a été nommé. Son nom doit être soumis à l'approbation de l'Assemblée Générale de la GLNF. Le Conseil continuera de suivre les événements en France et espère que cela peut être la première étape - et j'insiste sur les mots «la première étape» - vers la normalisation des relations entre nos deux Grandes Loges. Dans l'intervalle, cependant, cet événement ne change pas la recommandation du Conseil pour le retrait de reconnaissance.
Le Grand Chancelier, VW Frère Derek Dinsmore:
TRF Pro Grand Maître et Frères,
En déplaçant la résolution inscrite à mon nom au point 3 du Livre des Affaires puis-je ajouter quelque chose aux commentaires du Président sur la régularité de la GLNF. Même si elle a de graves problèmes internes, nous croyons que les Loges et les membres de la GLNF travaillent d'une manière régulière. Le retrait de la reconnaissance ne sera pas en soi une atteinte à la régularité de la GLNF et elle sera capable de re-reconnue. Il y a un principe fondamental établi de longue date des relations internationales la maçonnerie, relations internationales (qui dispose que) là où la franc-maçonnerie existe au sein d'un territoire, qu’elle soit ou non formellement reconnue, ce territoire est fermé à d'autres Grandes Loges, et le dernier ne doit pas mettre en place de loges à cet endroit. Malgré le nombre croissant de Grandes Loges qui retirent la reconnaissance à la GLNF, la France demeure un territoire fermé et cette Grande Loge ne verrait pas d'un bon œil une autre Grande Loge tenté d'envahir le territoire français par la mise en place Loges à cet endroit ou reprenant sous sa juridiction des Loges sous la juridiction de la GLNF.
TRF Pro Grand Maître et Frères, pour les raisons exposées dans le rapport du Conseil des Affaires Générales, je propose que la reconnaissance soit retirée.

La Grande Loge a ensuite voté pour approuver la motion de retrait de reconnaissance à la Grande Loge Nationale Française (GLNF), avec effet immédiat.

* Les blogs Myosotis tels que celui de PACA qui ne font pas l’effort de traduire par eux-mêmes les déclarations en anglais, telle que lors du retrait de reconnaissance néerlandais le week-end dernier, sont priés de citer leur source (Myosotis du Dauphiné-Savoie) lorsqu’ils pompent intégralement mes traductions…



La décision de la Grande Loge Unie d’Angleterre est sans surprise, et était même annoncée.

Les motivations, par contre, sont étonnantes, et révèlent bien un langage diplomatique propre aux anglais : D’une part, le fait que la GLNF soit sous Administration judiciaire, par un non-maçon, et qu’elle est donc perdue le contrôle de son destin, et d’autre part, en raison de la création par d’anciens de ses membres de nouvelles obédiences, ce qui empêche – selon elle – de reconnaître qui est qui… Ceci apparaît comme un moyen de n’accabler personne, parmi les factions en présence au sein de la GLNF, tout en retirant clairement et fermement la reconnaissance !

Paradoxalement, il semble que la Grande Loge Unie d’Angleterre soit bien plus sévère vis-à-vis des différentes puissances maçonniques, voulant tirer parti du déclin et des problèmes de la GLNF.

Tout d’abord, elle met fin à un grand mensonge : « For that reason the Board has not entered into discussion with any of the other bodies claiming to represent regular Freemasonry in France nor does it have any intention at the present time of recommending to this Grand Lodge the recognition of any other Grand Lodge in France »… «Pour cette raison, le Conseil n'a pas entamé de discussions avec l'un des autres organismes qui prétendent représenter la Franc-maçonnerie régulière en France, et n’a aucune intention à l'heure actuelle de recommander à cette Grande Loge la reconnaissance de toute autre Grande Loge en France. »

Sauf à accuser les anglais de mensonges, cette phrase dément clairement toutes les assertions des différents membres d’une obédience récemment issue de la GLNF, affirmant effrontément qu’ils sont en négociation pour une reconnaissance anglaise.

Il semble même que ce soit aussi une réponse aux tentatives de nos Frères de la Grande Loge de France qui auraient bien voulu récupérer la reconnaissance anglaise.

De même, la GLUA renvoie dans ses cordes toute tentative étrangère d’établir un District en France (Russie, Andorre ou autre) : «, that territory is closed to other Grand Lodges, and the latter should not set up lodges there. Despite the growing number of Grand Lodges which are withdrawing recognition from the GLNF, France remains closed territory and this Grand Lodge would not look kindly on any other Grand Lodge which attempted to invade French territory by setting up Lodges there or taking into its jurisdiction Lodges warranted by the GLNF »… « la France demeure un territoire fermé et cette Grande Loge ne verrait pas d'un bon œil une autre Grande Loge tenté d'envahir le territoire français par la mise en place Loges à cet endroit ou reprenant sous sa juridiction des Loges sous la juridiction de la GLNF. »

Cette précision est sans appel, catégorique et très claire. Elle peut être perçue comme un avertissement sans frais.

Par ailleurs, cette déclaration peut aussi être interprété comme la position des anglais dans ce qui est appelé ici « la recomposition du paysage maçonnique Français »…Ils disent : ne touchez à rien, la GLNF est au purgatoire, mais elle continue d’être régulière, et il est envisagé son retour dans la Fraternité Universelle, si elle sait se réhabiliter.

Il y a plusieurs encouragements dans ce sens dans la déclaration anglaise : « It is important to emphasise that in making this recommendation the Board is not stating that the GLNF or its members are in any way irregular, nor will the withdrawal of recognition of itself make them so. They will, however, become unrecognised though capable of being re-recognised at some future point »… « Il est important de souligner qu'en faisant cette recommandation, la Commission ne déclare pas que la GLNF ou ses membres sont d’aucune sorte irréguliers pas plus que le retrait de la reconnaissance les rendra tels. Ils seront, cependant, devenus non reconnus tout en étant susceptibles d'être à nouveau reconnus dans l’avenir. », et encore, cet encouragement manifeste : « The Board will continue to monitor events in France and hopes that this may be the first step – and I emphasise the words “the first step” - towards normalising relations between our two Grand Lodges. »… « Le Conseil continuera de suivre les événements en France et espère que cela peut être la première étape - et j'insiste sur les mots «la première étape» - vers la normalisation des relations entre nos deux Grandes Loges.

Les anglais agitent même, sous forme d’encouragement supplémentaire, une carotte sous notre nez : « Although it has serious internal problems we believe that the Lodges and members of the GLNF are working in a regular manner. Withdrawal of recognition will not of itself affect the GLNF’s regularity and it will be capable of re-recognition. »… « Même si elle a de graves problèmes internes, nous croyons que les Loges et les membres de la GLNF travaillent d'une manière régulière. Le retrait de la reconnaissance ne sera pas en soi une atteinte à la régularité de la GLNF et elle sera capable de re-reconnue. »…

Il me semble que l’on peut conclure clairement que cette déclaration de retrait de reconnaissance de la part de la GLUA, se veut un dernier avertissement formel aux maçons de la GLNF, et non, comme annoncé par un blog propagandiste de la GLAMF, un retrait définitif de reconnaissance.

Au contraire, ils semblent dire aux maçons de la GLNF : « Nous vous aimons bien, mais vous ne nous laissez pas le choix. Faites ce que vous avez à faire, extirpez le cancer qui vous ronge, de manière à ce que nous puissions vous reconnaître à nouveau, et vous faire revenir dans le concert de la Fraternité Universelle. En attendant, nous protégeons vos arrières, et empêchons qui que ce soit de vous plonger un poignard dans le dos. Nous ne vous trahirons pas, et nous ne reconnaîtrons personne d’autre… »

Jean-Pierre Ser. sait maintenant ce qui lui reste à faire, et sa marge de manœuvre demeure étroite, mais parfaitement pavée…

Les chefs de la GLAMF, sont eux aussi fixés, et ont comprend mieux à la lecture de ce texte, leurs gesticulations récentes, afin de tenter d’attirer au plus vite, les Frères de la GLNF…

A titre personnel, la déclaration anglaise me fait réfléchir sur ma démission, et me redonne un espoir pour un avenir au sein d’une GLNF dont les démons auraient été extirpés…

mercoledì 12 settembre 2012

GL-AMF : l’appel du pied aux frères de la GLNF


Trois jours après la désignation de manière incontestée de Jean-Pïerre Servel comme candidat Grand Maître de la Grande Loge Nationale Française (GLNF), Alain Juillet, Grand Maître de la Grande Loge de l‘Alliance Maçonnique Française (GL-AMF), diffuse aujourd’hui une lettre aux frères de son obédience. Les frères de la GLNF sont clairement invités à venir visiter les ateliers de la GL-AMF, avant de décider s’ils restent ou pas à la GLNF.
Extrait de la lettre de Juillet : « En effet, considérant qu’en dépit de la très probable perte de reconnaissance du 12 septembre [de la GLNF par la GLUA], il convenait de donner à nos Frères confrontés au choix de rester ou de partir à leur tour de notre ex obédience, la possibilité de venir voir comment nous travaillons, dans la sérénité retrouvée, à la Gloire du Grand Architecte de l’Univers et dans le strict respect des principes régissant la Franc-maçonnerie traditionnelle. Je les invite à choisir librement où aller, à ne pas se laisser circonvenir par les pressions de tous types, à visiter et à déterminer parmi les organisations maçonniques, celle qui correspond le mieux à leurs attentes.« 
Alain Juillet se dit donc quasi certain que la GLUA va confirmer son retrait de reconnaissance de la GLNF. Il pense aussi qu’il faudra attendre plusieurs années pour la GLUA reconnaisse une ou plusieurs obédiences française : « aucune obédience française n’étant plus reconnue, il faudra attendre deux à trois ans pour que la Grande Loge Unie d’Angleterre décide d’accorder sa reconnaissance à une ou plusieurs Grandes Loges respectant les critères de régularité et de reconnaissance« .
Enfin, Alain Juillet ne critique pas vertement le futur Grand Maître de la GLNF Jean-Pierre Servel, il dit simplement de manière un tantinet énigmatique, qu’il est bien connu des frères, que son équipe l’est tout autant et que son « programme annoncé ne va rien changer sur le fond du système GLNF« . L’intéressé appréciera.
VOIR ICI LA LETTRE COMPLÈTE : GLAMF lettre aux FF- 9 sept 2012
Le 10 septembre, un ajout a été diffusé GL-AMF-une précision… sans en raison du post duMyosotis Dauphiné Savoie

(Tratto da: La Lumière)