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venerdì 22 luglio 2011

La Retta Parola (Budda)

Comunicazione dell’autore (Michele Barresi) da un lavoro in corso di stampa per i tipi della Tipheret, soggetta alle leggi del Copyright.

La Retta Parola (Budda)

Non ho la pretesa di insegnarvi nulla che già non sappiate, ma consentitemi di leggervi un brano tratto dal Dhammapada, uno dei testi in cui è descritto l’insegnamento di Budda.

Ben si addice a quella che dovrebbe essere una delle norme fondamentali del “comportamento” di noi Massoni, dall’Apprendista al Maestro.

Si tratta di un frammento dell’ ”ottuplice sentiero” che Budda insegna il suoi monaci.


All'interno dell'ottuplice sentiero vi sono tre stadi che si riferiscono al comportamento etico. Essi sono il terzo, il quarto e il quinto: "retta parola", "retta azione", "retti mezzi di sussistenza".

Soffermiamoci brevemente sulla "Retta Parola".
Vi sono "quattro tipi di retta parola: astensione da parola falsa, astensione da parola dividente, astensione da parola aspra e astensione da parola oziosa".

Astensione da parola falsa: Egli dice la verità, è devoto alla verità, . Egli non mente deliberatamente, né per proprio vantaggio, né per vantaggio altrui, né per un vantaggio quale che sia.
"Dire il vero mette in armonia il nostro atteggiamento interiore con la vera natura dei fenomeni, consentendo alla saggezza di sorgere e sondare la verità delle cose. Quindi, più ancora che un principio etico, la devozione alla parola verace si fonda sull'essere radicati nella realtà invece che nell'illusione, nella verità afferrata con la saggezza invece che nelle fantasie ordite dal desiderio".

Astensione da parola dividente: Ciò che ha udito qui non ripete là per causare discordia; ciò che ha udito là non ripete qui per causare discordia. Il motivo nascosto dietro la parola calunniosa è in genere l'invidia, il risentimento suscitato dalla rivalità, associato al desiderio di demolire l'immagine dell'avversario con lo strumento della denigrazione verbale. Altri fattori motivanti possono essere la volontà crudele di ferire, il tentativo di guadagnarsi proditoriamente stima e simpatie, o il piacere perverso di portare discordia là dove c'è amicizia.
Il comportamento opposto, insegna il Buddha, è "la parola che costruisce amicizia e armonia, che sgorga da una mente animata da amorevolezza ed empatia".

Astensione da parola aspra: Egli dice parole cortesi, piacevoli a udirsi, amabili; parole che giungono al cuore, dilettevoli, amichevoli e piacevoli a tutti. "Responsabile della parola aspra è l'avversione, che si manifesta come ira e rabbia. [...] L'antidoto giusto è la pazienza «La mia mente rimarrà imperturbata, colma d'amore e libera da celato astio; e costoro io irraggerò di pensieri d'amore, vasti, profondi, infiniti, liberi da ira e da odio »”.

Astensione da parola oziosa: Egli parla al momento giusto, in accordo coi fatti, parole di cose salutari, parla del Dharma [l'insegnamento buddista] e della disciplina; le sue parole sono un prezioso tesoro, pronunciate al momento giusto, ragionevoli, misurate e assennate.
Con parola oziosa si intendono i discorsi vuoti, le chiacchiere vane, il cicaleccio superficiale. Parole che non comunicano niente di significativo.

Intelligenti pauca.

Comunicazione dell’autore (Michele Barresi) da un lavoro in corso di stampa per i tipi della Tipheret, soggetta alle leggi del Copyright.