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sabato 14 maggio 2011

La medicina spirituale di Giuliano Kremmerz - Conferenza del professore Mariano Iodice


La medicina spirituale di Giuliano Kremmerz
Conferenza del professore Mariano Iodice
Napoli 12 novembre 2004
Trascrizione a cura del dottor Antonio Palombo (approvata dall’autore)


Questa sera opereremo un viaggio nell’esoterismo del ‘900, dove si cercherà, nei limiti delle nostre conoscenze, di trattare la dottrina kremmerziana in un complesso dualismo tra medicina “positivista” e terapeutica magica. La Terapeutica Magica ha sempre rappresentato il campo di applicazione ideale per esercitare le menti all'azione pronta e decisa della volontà, senza abdicare dagli scopi umanitari e filantropici di liberare l'umanità dal flagello del dolore e dell'accidentalità dei morbi inguaribili. La figura complessa di Giuliano Kremmerz al secolo Ciro Formisano, dedita alla contemplazione dell’umano e dello spiritismo volle raccogliere, intorno ad un comune ideale di bene e di amore fraterno, gli uomini di buona volontà, che sentissero fremere in loro le ansie e le delizie della vita spirituale. L’approccio sistematico e convulsivo della scienza “pura” lascia spazio alla patologia diffusa, dove il farmaco diviene fondo unico per la cura omnicomprensiva del male. Kremmerz pensava che l'uomo non si ammala, se il suo mentale e la sua anima non vengono alterati dalle stesse cause morbose che lo colpiscono nel fisico, dato che l'uomo è un organismo complesso, le cui componenti, variabili per tono e sviluppo, sono intimamente correlate ed interdipendenti. e Catene Magico Terapeutiche rappresentano l'applicazione pratica dei poteri occulti sviluppati con i riti e le altre pratiche purificatorie. Le Catene Magico Terapeutiche rappresentano l'applicazione pratica dei poteri occulti sviluppati con i riti e le altre pratiche purificatorie. Nella storia delle principali correnti iniziatiche, si annoverano innumerevoli esempi di Catene Magiche, come le rosacruciane, le teosofiche, le Catene a scopo psicurgico o terapeutico dello Gnosticismo e del templarismo posteriore, i gruppi che fanno capo alla Scienza Cristiana ed ai culti della New Age, e in ultimo quelle dell'Ermetismo, di cui la più nota è la Fratellanza Terapeutico Magica di Miriam. La Fratellanza di Miriam fu fondata alla fine del secolo scorso dal Maestro Giuliano Kremmerz, al secolo Ciro Formisano (1861-1930), il quale volle raccogliere, intorno ad un comune ideale di bene e di amore fraterno, gli uomini di buona volontà, che sentissero fremere in sé le ansie e le delizie della vita spirituale.Il Maestro non intendeva trascendere i limiti dell'intelligenza umana, conferendo i suoi poteri ai più meritevoli, né privilegiare, tra i suoi numerosi discepoli, i pochi che avessero il carattere morale e la forza per divenire degli iniziati. Più semplicemente egli aspirava ad esercitare le coscienze risvegliate ai poteri dello spirito ed alla taumaturgia, intesa come l'espressione più elevata dell'anima umana e l'allenamento più intelligente per l'evoluzione dell'uomo nella società.Il Kremmerz non aveva altre ambizioni che di trovare l'uomo vero nel cuore di ogni ascritto all'antica Religione Misterica, educandone lo spirito all'amore per il Dio unico, trascendente la materia e parte della vita individua, che anima come Essenza e Spirito della forma corporea.
Il Maestro intendeva inaugurare nel mondo un'epoca nuova, diversa dai precedenti periodi della storia umana, contando sulla fedeltà di coloro che stimava e che lo amavano, aiutando i deboli ed i sofferenti con la forza della sua anima solare e sperando che la Catena Miriamica, creata con un'operazione di alta teurgia, potesse proseguire, anche dopo la sua morte, la missione di salvare l'umanità dal dolore e dalle miserie delle malattie fisiche e morali. Sfortunatamente egli non trovò molti elementi di valore e di questo si doleva, perchè avrebbe preferito introdurre nella sua Schola un esponente iniziatico più elevato, mentre essa fu in realtà più idonea a svolgere finalità filantropiche, che all'esercizio e alla pratica delle virtù perdute. Pertanto i suoi tentativi di trovare la carica umana, necessaria all'insegnamento della Scienza dell'Osiride, ossia all'avviamento dei più meritevoli verso la Strada Solare, restarono senza grandi risultati ed egli, rinunciando al ruolo di iniziato intransigente ed austero, finì con lo svolgere quello di Maestro benevolo, generoso e disponibile verso tutti, specie i peggiori, che tentò in ogni modo di ricondurre nell'ortodossia dell'insegnamento tradizionale ermetico. Mancava solo il tempo per un'azione tanto difficile o così non volle il destino, a cui neanche i Maestri possono o vorrebbero opporsi. Dopo la sua morte, il grande fermento di studi e di ricerche sull'anima umana, che aveva caratterizzato la sua epoca, iniziò lentamente ad affievolirsi mentre, con l'approssimarsi del secondo conflitto mondiale, si delineava il lento e inesorabile declino di ciò che egli aveva preconizzato, voluto e amato.
Anche la fede nel Maestro poco per volta sembrò venir meno, mentre le sue Opere ed i suoi insegnamenti divenivano, per molti dei suoi discepoli, una semplice biblioteca di nozioni e di verità scontate, una palestra di esercitazioni per insegnanti non sempre all'altezza del loro compito.
Non è mia intenzione celebrare l'epitaffio di Giuliano Kremmerz, che vive nei cuori di coloro che ne hanno inteso il profondo messaggio universale, o che ancora credono in lui senza bisogno di prove diverse dalla loro fede. Quanti vissero la sua epoca, non dimenticavano i suoi motti scherzosi sugli uomini di scienza, medici e farmacisti della Napoli di fine ottocento, abituati a connotare ogni malattia con un epiteto diverso, secondo le loro nozioni di anatomia, chimica o patologia. Egli riteneva sciocco parlare di mal caduco, riferendo l'epilessia ad altre cause che non fossero l'interessamento sifilitico dei lobi cerebrali e riportando il concetto di malattia al perturbamento dell'unità uomo, nella sua costituzione sintetica di corpo, anima e mente.Pertanto egli non accettava i medici senza qualche perplessità, rifiutando i candidati che non dessero prova di indipendenza mentale dai postulati meccanicistici della medicina ufficiale. Non perché non li ritenesse degni, ma in quanto riteneva che chi era avvezzo a conversare coi microbi, non poteva divenire acuto osservatore dell'anima umana, a meno che non vi fosse in lui lo sforzo costante di trascendere la notorietà dei fatti dimostrabili, per risalire all'effetto delle cause invisibili.
Egli riteneva insomma che l'uomo non si ammala, se il suo mentale e la sua anima non vengono alterati dalle stesse cause morbose che lo colpiscono nel fisico, dato che l'uomo è un organismo complesso, le cui componenti, variabili per tono e sviluppo, sono intimamente correlate ed interdipendenti.Il vero significato dell'opera di Kremmerz risiede però nel suo tentativo di creare una Scuola di Ermetismo aperta a tutti, nella quale confluissero le Intelligenze dell'antica Tradizione Misterica, consentendo ai componenti la Catena di intervenire, con insolito acume e capacità terapeutica, sull'uomo sofferente e affranto dai mali del corpo.
Se pure bistrattate da razionalisti ed increduli, le Catene Iniziatiche si sono costituite intorno ai comuni ideali di bene e di fratellanza, conducendo i loro programmi tra mille difficoltà e in ambienti il più delle volte ostili.
Esiste una differenza sostanziale tra le Catene di solidarietà, che si formano intorno alla volontà di uomini coraggiosi e dediti al progresso dell'umanità e le Catene Magiche, che ottengono piccoli e grandi miracoli per l'intervento di Intelligenze diverse dall'uomo, le quali operano in sintonia con le forze dell'Universo e conducono l'operatore in uno stato di Mag, preludio alla esteriorizzazione delle correnti riparatrici.
Il principio su cui si basano le Catene Terapeutiche è semplice. La volontà di più individui, accomunati da autentiche finalità e disposti all'azione magica, porta alla formazione di un Ente il quale, vitalizzato per opera del Maestro, forma l'Eggregore della Catena, ossia l'Anima del gruppo.
L'Ente di gruppo è dunque una Forma intelligente dell'astrale, che vive nello spazio invisibile che circonda l'uomo ed agisce meccanicamente come una spugna in una bacinella d'acqua, assorbendo le energie dei singoli e sospendendo la sua azione durante le fasi di inattività della Catena.Un Ente di gruppo assorbe cioè le forze dei componenti con un grado di intensità proporzionale all'energia dei singoli aderenti, in modo da trovare di ciascuno il punto critico, al di là del quale l'assorbimento non si produce. L'intelligenza dell'individuo si opporrebbe infatti ad un eccessivo degrado della sua energia, che potrebbe essere dannoso per la salute del corpo. Il grado di elevazione dell'energia psichica, all'interno dell'Ente di Catena dipende anche dalla forza del magnetismo terrestre, dove i centri più attivi sono quelli localizzati in aree geografiche in vicinanza di nodi magnetici, come i piccoli sterramenti naturali, i grandi bacini fluviali o le enormi raccolte di lava vulcanica.
Alcune Entità possono interferire con le Catene Magnetiche, agendo con la forza del magnetismo terrestre, di cui sono veri accumulatori. Si tratta di Entità Astrali di tipo tellurico, ossia di coagulazioni intelligenti di forza magnetica, senz'altra aspirazione che di dar forza alle Catene costituite intorno a volontà malefiche. Esse sono attratte per affinità morale e agiscono disturbando l'evoluzione delle anime, nutrendosi delle bave di coloro che fanno parte della Catena o la dirigono. Molto si potrebbe aggiungere sulla degenerazione di Catene Magnetiche in Enti malefici, a causa dell'infestazione da parte di creature dell'Astrale, specie quando il carattere della Catena si sposta dall'iniziale finalità benefica, verso interessi egoistici come l'avidità, il facile guadagno o la passione erotica. Vi sono esempi di Catene Magiche abortite per mancanza di Maestri o per l'estrema eterogeneità dei componenti, accomunati solo dalla difesa dei loro interessi, ipocritamente mascherati da filantropismo e da perbenismo morale.
Il vero problema delle Catene Magiche è però la rispondenza delle Intelligenze alla volontà del Maestro, che le dirige a sua volta per volontà del Dio inconoscibile, che presiede tutti i fenomeni del destino umano. Non si tratta chiaramente di volontà espresse, di ordini precisi che il Maestro impartisce agli Esseri che circolano nell'atmosfera fluidica del gruppo, rappresentandone le guide invisibili, bensì di un tono spirituale, di un'espressione morale, di una particolare intonazione volitiva, che il Maestro conferisce alla Catena sin dalla sua costituzione e che resterà per sempre quale elemento caratterizzante le realizzazioni possibili. Tali Intelligenze dipendono dal Maestro come le forze elettriche da un magnete e si disperdono rapidamente, se egli cessa di vivere.
Quando si evoca un'Intelligenza della Catena, con lo scopo di praticare un intervento terapeutico a favore di un sofferente, lo stato di Mag, ossia di esaltazione mentale e di vibrazione d'amore, deriva dal contatto inconscio con tali Creature pure ed intelligenti, non con le forze brute di Catena, che, come in tutte le organizzazioni aperte a profani, sono da ritenersi impure, impregnate cioè di magnetismo terrestre e delle influenze più materiali dell'Astrale. Non esiste corrente risanatrice, senza quest'azione di combinazione tra energia vitale della Catena ed Intelligenze disincarnate, dato che ogni forza, che si esprime nel mondo divino della Taumaturgia, deve per legge di Natura essere purificata da ogni influsso di bassa materialità animale, dovendo estrinsecarsi nella sfera più elevata dell'individualità umana, ossia sull'anima, nella quale sono racchiusi in potenza i germi psichici di tutte le possibili malattie dell'uomo e da cui derivano, per degradazione, le malattie del corpo. Questo significa che il serbatoio di forza magnetica, che il Kremmerz accennava di voler creare nell'atmosfera terrestre, capace di rifornire le cantine del mago e del terapeuta era, nelle sue intenzioni, unicamente un termine convenzionale, indicante le forze materiali utilizzabili nel complesso delle forze evocate, non la forza magnetica in quanto tale, come viene talvolta ritenuto.
Il problema del magnetismo di Catena conduce ad illustrare gli aspetti più significativi dell'altro importante principio della Terapeutica Magica, ossia la volontà determinante il miracolo. La volontà di una Catena Iniziatica è la sommatoria delle espressioni volitive dei singoli aderenti, a volte incerte e deboli, corroborata però dall'apporto sinergico di tutti i partecipanti. Volontà magica è un'espressione non sempre chiara, che indica la determinazione di causa ed effetto, dove la causa della volontà in azione è il desiderio che accomuna gli ascritti, ossia la finalità superiore dell'idealità terapeutica, mentre l'effetto è l'esplicazione naturale della causa, nell'azione delle forze agenti sull'anima dell'ammalato.Tali forze non sono valutabili nei termini di sola forza nervosa, ma nel significato di correnti energetiche di potenza isiaca le quali, generate nell'organismo occulto del sofferente, inducono l'attivazione in esso di Centri emanatori di forza vitale.
Va così inteso il Maestro, quando parla di ridonare lo spirito di vita ai sofferenti, nei quali questo è indebolito per effetto dello stato morboso. Il passaggio di energia vitale direttamente dalla Catena Magnetica all'ammalato, e non invece per auto-generazione, è possibile nei soli casi di desaturazione della Catena dalle forze volitive che la compongono, come nelle forme di estrema eterogeneità psichica dei componenti, di Catene particolarmente esigue o nelle quali le Forze intelligenti, venuto meno il Maestro, si sono ritirate dall'azione.
In tali casi la Catena non risponde che alla legge dei vasi comunicanti, ossia alla trasmissione pura e semplice del magnetismo animale che, dalla circolazione fluidica degli oranti, si trasferisce nelle tonalità energetiche più basse degli ammalati, rifornendoli di un tipo di forza non realmente riparatrice, ma che può divenire alimento per Entità dell'astrale, che se ne nutrono sia nel malato che negli ascritti, i quali noteranno la sempre minore efficacia dei riti avvertendo, durante le pratiche, un crescente stato di disagio e di timore, che prelude a più marcati squilibri del mentale e del Corpo Lunare. Tali eventi segnano inevitabilmente il destino della Catena, che non potrà svolgere altra funzione che quella di alimentare nei suo membri l'illusione della Terapeutica Magica, ma che comporterà solo effetti di magnetismo animale e di progressiva degradazione psichica delle unità costituenti, per effetto dell'influenza negativa di Entità demoniche ed elementari. I due cordoni, quello bianco del bene e quello nero del male sono dunque intrecciati tra loro a comporre il disegno della Provvidenza, che si serve del bene e del male per raggiungere i suoi scopi. Se tutti comprendessero che il bene e il male altro non sono che i contrari dinamismi dell'Unica Virtù, sarebbe possibile interpretare anche i fenomeni involutivi intercorrenti nelle Catene Iniziatiche come il ritmico pulsare, tra gli opposti estremi, della Causa Prima, la quale, palesandosi ora in forze evolutive ed ora dissolutrici, raggiunge lo scopo di rappresentare la vita nella sola dimensione conoscibile dall'uomo, che di essa è l'unico protagonista cosciente. Se il segreto della indivisibilità della materia umana fosse rivelato, l'arcano dell'immortalità sarebbe alla portata di ogni creatura vivente e l'ascenso dell'uomo, fino alla condizione divina, sarebbe la norma. Tuttavia vi sarebbero abusi e dolori di portata tanto elevata, da degenerare il senso dell'evoluzione e gli uomini perirebbero in un immane olocausto, vittime dei nuovi dei della nequizia e dell'orgoglio.Per questo motivo l'evoluzione delle anime resta la principale finalità delle Scuole Iniziatiche, che mirano alla santificazione della bestia umana per farne un dio. Nel 1896 (secondo altri già qualche anno prima) Kremmerz aveva posto le basi per la fondazione della Fr+Thi+ (Fratellanza o Fraternità - Terapeutica Magica) di Miriam (o Myriam), che esce allo scoperto con una circolare del 26 dicembre 1898 dove si dichiara di restaurare una «fratellanza spiritualista magica [ ... ] ad esempio delle antichissime logge sacerdotali isiache egiziane, di cui più recente e nota imitazione è la Rosa+Croce».
La circolare è chiara: la Fratellanza non deve occuparsi che di medicina ermetica, di terapeutica magica, di guarire o alleviare le sofferenze e le malattie. Secondo la «Pragmatica Fondamentale» della scuola (una sorta di statuto generale che ne regola la vita e gli atti), del 1909 -gli scopi dichiarati della Fratellanza sono: lo studio delle scienze che si occupano dei poteri non ancora ben conosciuti dell'organismo umano, animismo, attività mentale, chiaroveggenza, telepatia e tutti i fenomeni supernormali e spirituali. L' invenzione sui documenti classici, opere, memorie, scienze alchemiche e magiche, religioni, riti, tradizioni popolari, mitologie delle verità occultate dagli antichi o per ostruzionismo religioso o per regola settaria. L'affratellamento di tutti gli studiosi di buona volontà e l'allenamento alle pratiche per conquistare possibili attività dell'organismo mentale e psicofisico tali da spiegare col proprio controllo gli effetti e i fenomeni non comuni, l'applicazione di queste forze alla medicina, alla terapeutica e alla psicurgia e taumaturgia.Le attività del gruppo che viene allo scoperto con Kremmerz si svolgono su due piani diversi. Da una parte c'è la terapeutica, attività «isiaca» di guaritori (che vanta i suoi risultati documentati), cui si confina la Miriam e che attira anche persone interessate soltanto a questo aspetto e non troppo desiderose di andare oltre. Tuttavia, la terapeutica della Miriam presuppone una visione del mondo e dell'uomo che spiega perché le «catene» di associati possono ottenere effetti magico-magnetici (e quindi curativi). La Miriam prospetta uno scambio fra il magnetismo degli uomini e quello della Terra (che le «catene» sfruttano) fondato sui quattro elementi cui corrispondono i quattro corpi: saturniano (fisico), lunare (eterico), mercuriale (anima), solare (spirito). Quanto più l'uomo si innalza, tanto più sarà capace anche di curare e guarire le malattie. Miriam (Maria) è l'Iside, l'anima umana perfetta che concepisce il Kristos (il Verbo divino=Gesù n.d.r.), ma è anche la «Minerva medica» che guarisce. E non vi è dubbio che di guarigioni, effettivamente, si occupi la Miriam, secondo un principio fondamentale di «medicina ermetica» in base al quale «lo spirito umano che è divino non sente il dolore che in ragione della sua involuzione nella materia»: «rendi indipendente lo spirito dal corpo e il corpo rifiorirà».
Questa tecnica - non priva di contatti con il New Thought e anche con la Christian Science (cui infatti Kremmerz si è interessato, pure ultimamente non condividendone le tesi fondamentali) - riposa (ancora una volta) sul magnetismo di Mesmer: parla di «azione magnetica diretta sul malato», e anche «passi, magnetizzando la parte ammalata».
Ma Kremmerz, sempre nella citata circolare del 26 dicembre 1898, va oltre il comune magnetismo dei guaritori e rivela che «ogni infermità è prodotta da uno spirito malvagio»: «lo spirito del male sottrae il fluido buono: voi, magnetizzando, lo sostituite» (e, aggiunge, potrete anche chiamare al vostro soccorso geni e spiriti benigni). Si comprende così perché il fratello di Miriam non debba mai «procedere a magnetizzazione di infermo senza recitare le preghiere di rito» e senza tutta una complessa evocazione di angeli, demoni e dèi antichi;(=Teurgìa praticata dagli Egizi-n.d.r.) mentre Kremmerz - come «Ottaviano» - pur parlando spesso del Cristo ha poca simpatia per il cristianesimo e lo definisce «peste di origine orientale». (Ritornano i temi martinisti da cui proviene l'Ordine n.d.r.). A un livello più esoterico ancora, l'uomo che si innalza verso il mondo solare raggiunge gli scopi di
una magia «osiridea» non più «isiaca».Se dagli scritti pubblici di Kremmerz si passa al Corpus PhiIosophorum totíus magiaea circolazione più che discreta fino a quando, negli anni 1988-1989, è stato reso pubblico, insieme con una serie di istruzioni riservate di una delle organizzazioni che hanno voluto denominarsi Ordine Egizio (quella legata alla C.E.U.R.), dal milanese Gruppo Prometeo di Paolo Fogagnolo - si scopre rapidamente come la pratica kreminerziana dei «talismani» magici, buoni per diversi scopi e occasioni, si colleghi a una più complessa magia di stampo ermetico che arriverebbe fino alle «sostituzioni di anime fatte magicamente» («magia avatarica») e alla «pratica del separando» dell'elemento solare dell'uomo dagli elementi fisico, mentale, astrale per costruire internamente alla persona un corpo di gloria immortale ». E' la Miriam che partorisce il Kristos, e di che cosa questo ultimamente significhi - benché in modo sibillino - è data più di una traccia nelle pubblicazioni «terapeutiche», pure relativamente accessibili ai profani, di Kremmerz. E' per questa ragione che - nella famosa lettera del 1910 - «Ottaviano» prende congedo dalla rivista Commentaríum (e da Kremmerz) accusandolo, in sostanza, di avere imprudentemente divulgato segreti ermetici ai profani. Qui, tuttavia, si apre un problema interpretativo e storico che non può dirsi, a oggi, risolto: queste due pratiche - la magia avatarica e il separando - risalgono a Kremmerz e ai suoi maestri? Alcuni lo affermano, altri lo negano, sostenendo che derivano piuttosto da persone che hanno falsamente affermato di avere ricevuto questi insegnamenti da Kremmerz, o ancora da sviluppi successivi alla morte del maestro. Molti dubbi restano, ma due conclusioni sono certe. Anzitutto, non tutti i gruppi «kremmerziani» - anche quelli «osiridei» e non solo terapeutici - hanno praticato o praticano la magia avatarica o la tecnica del separando. In secondo luogo, è altrettanto sicuro che gruppi e correnti kremmerziane - e non delle minori - hanno diffuso gli insegnamenti sulla magia avatarica e hanno praticato il separando, pur prendendo le distanze da facili interpretazioni caricaturali di oppositori. Descrivendo quindi la magia avatarica e il separando, intendiamo qui dare un esempio di insegnamenti diffusi e praticati da alcuni gruppi «kremmerziani» in alcuni periodi della loro storia, senza pensare di avere risolto la querelle sulla loro origine, né di attribuirli a tutti i gruppi che si rifanno al magistero di Kremmerz, il che sarebbe certamente falso.
La magia «avatarica »(nell'interpretazione che, con le cautele premesse, presentiamo) è un insieme di tecniche nelle quali «in un corpo vivente e intelligente si stacca l'anima e si immette definitivamente o temporaneamente in un altro corpo da cui precedentemente si sia allontanata l'anima», che potrà essere sostituita anche con l'anima «di un genio o di un eroe o nume».
Il vertice della magia «osiridea» consiste tuttavia, appunto, nella pratica del separando, una operazione alchemica interna o di trasmutazione in cui l'elemento «solare» (Osirideo) dell'uomo è progressivamente separato dagli elementi fisico, astrale e mentale (Isiaco). La chiave di questa alchimia - il cui risultato dovrebbe essere la creazione di un corpo di gloria, che garantisce l'immortalità e la sua esperienza già in questa vita (salvo a discutere se si tratti di liberarsi «verticalmente» dalle reincarnazioni o continuarle lungo una linea «orizzontale» ma controllata) - è una forma di alchimia sessuale che non va peraltro confusa con altre diffuse in scuole diverse. La quinta proposizione dell'antica Tavola di Smeraldo («Tu separerai la Terra dal fuoco») è chiosata in termini criptici (ma con la nota «Intelligenti pauca!») su Commentarium nel 1910 (anno I, n. 8-910); i discepoli diventano piu espliciti sulla rivista della Miriam, Ibis, nel 1950 (anno I n. 5, pp. 29-32) e parlano di «un serpente di soffiato di Murano che si incurva circolarmente su se stesso (il serpente che si mangia la coda degli alchimisti ), da utilizzare come alambicco alchemico destinato a operazioni nelle quali si usano l'ortosvodum (inutile che i latinisti si immischino in questo arcaismo) » e «due diverse essenze provenienti da piante della Repubblica Argentina: una di colore rosso fiammante e un'altra di colore bianco latte». Leggendo le note preparate da un gruppo che in passato si è definito Ordine Osirideo Egizio , diventa evidente, come il riferimento alla «Repubblica Argentina» è alla luna (l'«astro d'argento»), cui corrispondono le due «piante»: «rossa» (il sangue mestruale della donna) e «bianca» (il seme maschile); quanto all'«ortosvodurn» si tratta del fermento animale il cui uso è tipico delle scuole di questa tradizione.
Nelle istruzioni rese pubbliche dal Gruppo Prometeo nel 1988-1989 (e in quelle successivamente pubblicate o che continuano a circolare in ambienti che si dicono osiridei) la tecnica è descritta in modo dettagliato e comprende
preparazioni, diete e digiuni (con l'uso anche di purghe), scelta attenta dei periodi secondo cieli astrologico-lunari e «novenari» (digiuni rituali di nove giorni, durante i quali occorre osservare una castità completa) che precedono l'«operazione».
Non tutti i gruppi che in qualche modo si richiamano alla «scienza dei magi» kremmerziana si dedicano anche alle pratiche «interne» e «osiridee»; alcuni non si interessano che agli aspetti di guarigione, e altri accettano la visione del mondo e dell'uomo del Corpus Philosophorum totius magiae (di cui nel frattempo sono state pubblicate versioni più ampie degli originari tre volumi editi sul finire degli anni 1980, posto che l'edizione normativa dovrebbe constare di sette volumi) senza condividerne (o metterne in pratica) le tecniche. I documenti oggi più spesso in uso prevedono tre gradi o «maestrati», più un Grande Arcano o Secretum Secretorum.
Il primo grado consiste per l'uomo in una pratica ciclica di ingestione del seme (peraltro diversa da quella dell'O.T.O. di Aleister Crowley), ottenuto con un atto di magia autosessuale, con alcune ore di digiuno totale prima e dopo l'«operazione».
Il ciclo corto più usato consta di quaranta operazioni, una ogni nove giorni: rispettando i «novenari» si tratta di circa dodici mesi di operatività.
Nella pratica femminile si sostituisce al seme la secrezione della donna ottenuta in fase mestruale mediante un atto autosessuale e consumata in dose «omeopatica» mediante un'ostia che dovrà essere inserita e imbibita nel corpo e quindi ingerita. Per la donna il ciclo più usato consta di quaranta operazioni compiute una ogni nove giorni (dodici mesi).Queste «coobazioni» sono preparatorie a una fase successiva in cui il seme dell'uomo o la secrezione della donna ottenuta in fase mestruale andranno aggiunti a un ulteriore fermento di origine animale, a seconda delle varie correnti diversamente identificato, e quindi ingeriti, all'interno di una ciclicità di digiuni, pratiche e pasti leggeri che insiste ancora sui numeri nove, sei, tre e uno.
Chiuso - e non si tratta, come si è visto, di cosa semplice né breve - il maestrato di primo grado, l'attività prosegue nel secondo grado, dove l'amalgama alchemico è ottenuto non più soltanto con l'elemento maschile o femminile da soli, ma mescolandoli insieme e unendo il fermento. Alcune scuole kremmerziane ritengono di abbreviare la via dei cicli utilizzando quello che chiamano «alcaest», cioè una miscela che aggiunge al fermento anche aceto e sale (alcaest, secondo questa interpretazione un po'semplice, equivarrebbe ad «acet» più «sal»).
L'itinerario, in ogni caso, non è finito: esiste un terzo maestrato, una pratica di coppia, in cui l'amalgama filosofale (elemento maschile più elemento femminile più fermento) è «cotto» attraverso i tre passaggi denominati «mercurio al nero», «mercurio al bianco» e «mercurio al rosso» (tre atti diversi di magia eterosessuale di coppia: uno di sodomia, uno senza emissione del seme e uno in fase mestruale).
Infine si otterrà un nuovo «amalgama filosofale» che, ingerito, dovrebbe creare l'«araba fenice» e corrispondere alla vera «pietra filosofale».
Quanto poi alla trasmutazione alchemica del metallo in oro, si tratta dell'
ultima fase o «Grande Arcano» o Secretum Secretorum: una serie di cinque «ritiri al buio» ciascuno di sette giorni con un numero decrescente di operazioni (nove, sei, tre, una e infine nessuna, sostituita da esercizi magico-respiratori) dove si ritorna alle «coobazioni» di un solo elemento (maschile o femminile) cui si aggiunge il fermento. In questo caso, infatti, è la «deprivazione sensoriale» che deriva dal ritiro al buio a favorire il successo dell'operazione.Per intendere il significato delle pratiche «osiridee» (di cui abbiamo presentato una delle versioni liberamente tratte da vari gruppi - senza garanzie, ripetiamolo ancora una volta, quanto alla loro origine - dalla operatività kremmerziana) si deve tornare a tenere conto di tutta l'antropologia e la cosmologia della scuola: le varie fasi della «separazione» permettono - sperimentando, già dai primi gradi, fenomeni e «poteri» straordinari - la dissociazione progressiva degli elementi più elevati del composto umano dagli elementi più bassi, sulla base di una serie di corrispondenze alchemiche nel mondo della natura e in quello della sessualità.
L'obiettivo finale è la creazione di un «corpo di luce», che dovrebbe essere garanzia tangibile e sperimentabile di immortalità già in questa vita.