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venerdì 7 ottobre 2011

La filosofia Ermetica e lo Scozzesismo

La Massoneria volendo essere della vita la sua essenza spirituale intende penetrare ed addestrare i propri affiliati nei significati della vita superiore.
Ciò lo fa ricorrendo al simbolismo e al metodo del dialogo. Quel dialogo che apparirà serrato nelle iniziazioni e nei riti e a quel simbolismo che curerà e tramanderà come nessun altro sodalizio moderno e che fu coltivato dalle religioni segrete dell’antichità.
Tali religioni vennero chiamate misteri perché coltivate nel mistero. Di qui i misteri di Iside, Osiride, Cerere e Mitra. A questi misteri sono particolarmente iniziati i Massoni di Rito Scozzese.
In tutti i gradi di Rito Scozzese ci si attarda, oltre i simboli e nel rispetto scrupoloso dei Riti, sulla filosofia che accompagna ciascun grado.
Il R.S.A.A. fa si che il Massone che perviene al grado 4°, possegga prudenza, dominio di sé, perseveranza nel bene. Il Massone che perviene al grado 9° sia esempio di coraggio, di dedizione, obbedienza, giustizia. Chiede poi di conseguenza al Principe Rosa Croce il senso della fratellanza universale e che sia in possesso della sintesi di tutte le religioni e di tutte le scuole filosofiche non materialiste. Tutto ciò affinché colui che infine perviene al 30° grado, cioè Cavaliere Kadosch, ovvero Santo, vi giunga con la capacità, la struttura idonea per immedesimarsi nel regno della bontà, che è il regno stesso di Dio; quel Dio che la Massoneria venera sotto il nome di Grande Architetto dell’Universo; affinché egli possa poi dare forma e risultati pratici alle conoscenze spirituali acquisite.

I principi massonici espressi con una miriade di simbolismi approvati dal “Convento dei Supremi Consigli Federati del R.S.A.A.” riunitosi a Losanna nel 1875 e oggi validi sono i seguenti:
a) nessun limite alla ricerca della Verità;
b) riconoscimento incondizionato di un Ente Creatore sotto il nome di G.A.D.U.;
c) il sodalizio è aperto a tutti gli uomini di tutte le nazionalità, razze, credenze;
d) lotta contro l’ignoranza, sotto tutte le forme.




Proclamati questi principi il Convento di Losanna riaffermò la dottrina massonica per conseguirli e contenuta nelle definizioni che appresso riporto:
"Rendere l’uomo degno della sua terrena missione. E poiché il Creatore Supremo ha dato all’uomo il dono prezioso della libertà, la libertà è dunque patrimonio dell’umanità intera. - La Massoneria non è una religione, lascia per ciò liberi i suoi affiliati di seguire la religione che desiderano. - La Massoneria persegue unicamente il fine dell’istruzione laica. La sua religione riposa soltanto sulla massima: “Ama il tuo prossimo”.
La Massoneria proscrive dalle sue riunioni ogni discussione politica e religiosa. Coltiva l’amore di Patria. Con l’ingresso nel R.S.A.A. il Libero Muratore esce dal magico alone dei segni, delle parole d’ordine, dei tocchi ecc., man mano ch’egli procede sulla Scala delle Conoscenze superiori.
Diciamo che nel Rito Scozzese non siamo più nel mondo delle immagini e di suggestioni non perché esso sia abolito, ma perché il suo scopo ha mete diverse; quelle dell’acquisizione progressiva di una concettualità filosofica ove vive la Tradizione del processo evolutivo dell’Umanità.

La sostanza, comunque, filosofica dei gradi scozzesi risiede soprattutto nella Scienza Ermetica dalla quale traiamo la forza energetica che alimenta la Fiammella Divina che è in ciascuno di noi e che ci trascina in un lungo viaggio ciclico teso al ritorno verso ciò che è la nostra meta: la perfezione.
Allora, allora soltanto sentiremo la voce della Sfinge Ermetica che informando il nostro costume ci donerà scienza e coscienza, perché sapremo come RAM - colui che raggiunse in Egitto il regno dei Magi per conoscere il segreto della Piramide di Ermete - ascoltare la Sfinge per scoprire la scienza totale, cioè il Mistero della Vita: una la chiave di tutta la significazione della Piramide.
E allora la Sfinge di Gisa, come a RAM, dirà a noi:
“gli Atlanti mi hanno scolpito nel granito, così grande e strana, affinché ogni passante si arrestasse e cercasse di comprendermi, ma finora ben pochi hanno penetrato il mio mistero, e davanti a me torrenti d’uomini sono passati così macchinalmente come sciami di cavallette. Io sono nata dalla Sapienza dei Rossi (Atlante) per trasmettere nel futuro queste semplici parole: “l’ uomo deve osare, volere, sapere, tacere. Guardami! Io sono la forza intelligente del Gran Tutto, il Verbo d’Oro di Eva che canta la Gloria di Essere. Osservami bene! Io ho il corpo di leone poiché un tempo non ero che un animale, una forza cieca della natura, ma la Luce fu fatta in me: Io ho osato e voluto e ho compreso ciò che distingue l’uomo dall’animale: l’intelligenza radiosa che dorme nel suo cervello. La mia origine tuttavia non ho voluto rinnegare: ho conservato il mio corpo da leone e sono divenuta la Sfinge dalla testa d’uomo”.
E la Sfinge continuò:
“Che il passante che mi interroga sappia dunque ciò: la testa é l’Arca Santa dove l’intelligenza s’é addormentata nei gravi vapori emanati dalla materia. Sia svegliata la Dea, ed essa insegnerà all’uomo il mezzo di domare il Serpente del Desiderio. Allora padrona del suo corpo di leone egli sarà puramente una testa pensante. Le sue labbra come le mie, sorrideranno alla vita e similmente a me egli contemplerà impassibile tanto l’oro del tramonto, come il turbine nero del deserto solcato dai lampi, poiché, se il suo corpo apparterrà alla terra, la sua mente abiterà nei Cieli”.
E proseguendo la Sfinge ancora disse:
“E ora che tu sai, taci! Prendi esempio da me, sii enigmatico, perché la forza risiede nel silenzio, e la verità non può generare che follia nei cervelli troppo deboli per comprenderla. D’altra parte che cosa sono gli uomini che ti attorniano se non leoni ruggenti nell’insaziabile fame dell’egoismo? Che cosa diverrebbe la scienza fra le loro mani se non folgore maledetta che incendia le messi? Essi se ne servirebbero per distruggersi fra loro come un tempo nella terra di Atlantide”
Quindi la Sfinge afferma la verità della iniziazione, così esprimendosi:
”Sia dunque la scienza racchiusa preziosamente nel Tabernacolo della Iniziazione: meglio é per la moltitudine vivere nell’ignoranza delle bestie che sapere a metà, per il fine egoistico di opprimere il prossimo.”
E conclude la Sfinge:
“taci anche tu, o Ram, taci. L’età dell’oro non é ancora giunta (purezza). Noi non siamo che all’età dell’argento e soltanto lentamente i più fra gli uomini s’incamminano verso l’epoca gloriosa, ove tutti, padroni del loro corpo di leone, saranno abbastanza evoluti per ricevere la Sapienza e servirsene senza pericolo per gli altri. Fino a quel giorno l’iniziazione è necessaria e un abisso deve esistere fra l’iniziato e il passante.”
Questa fratelli è la Sfinge e in essa ogni Scozzese deve vedere se stesso.
Per il massone Scozzese essa è tutta la Sapienza magica del passato, eterna nella sua verità, indeformabile davanti agli uomini di tutte le età e di tutti i tempi; così come imperiosa e possente si erge nei tempi fra tutte le razze, tutto dominando, tutti confondendo con il suo mistero, ma proclamandol’armonia fra gli elementi più diversi. Essa guarda il sole levante, poiché il sole fa amare la vita e amare la vita vuol dire conoscere l’accesso alla felicità.
Essa contempla il Cielo e la Terra insieme, per affermare che in alto come in basso, la messe delle gioie è ricca per colui che sa raccoglierla. Essa è chiamata anche la tomba di Ermete, poiché il suo simbolo rivela la Sapienza di Atlantide detta anche Ermete a ricordo anche delle famose tavole di Ermete, sopra le quali la Saggezza del Passato aveva un poco per volta intagliato i comandamenti morali e scientifici che sono la chiave di ogni beatitudine.
La Sfinge, come appare chiaro, evidente dal colloquio con Ram, è la fonte, è il Tabernacolo della filosofia Ermetica. L’ermetismo è una iniziazione filosofica naturale, e più esattamente è quello studio, quella scienza che si rivolge all’albero del bene e del male di cui il serpente della Terra addita al Figlio dei Cieli il frutto proibito. Ciò volendo significare che la scienza per eccellenza od Ermetismo è applicabile al bene ed al male, cioè a fare il bene e a produrre il male perché la chiave del bene e del male è una: cioè la conoscenza e la coscienza che di fronte ad ogni debolezza umana occorre essere forti e giusti e profondamente capaci di esprimere amore per il prossimo quanto per se stessi, perché solo allora si saprà desiderare il bene e respingere il male. Con questo concetto l’iniziato è ammonito: l’occhio che non si è purificato dalla nebbia umana non può vedere, così come la mano che non si è lavata della impurità terrena non può toccare il seme e il frutto dell’albero, della Sapienza e della Saggezza.
Ecco, quindi, l’Ermetismo e la Sfinge, ovverosia la filosofia e il simbolo dei gradi scozzesi. Gli Atlanti d’Egitto edificarono la Sfinge affinché nell’avvenire il passato sussistesse e potesse insegnare alle razze che un tempo gli uomini avevano conosciuto il Paradiso Terrestre e che ne erano stati cacciati perché non avevano più saputo concepire l’unità della vita. Ecco perché la Sfinge è considerata dagli iniziati come uno dei più puri simboli della Iniziazione Suprema. Ecco perché ci troviamo ad affermare che la Massoneria non fu sempre, perché la Massoneria per la sua intima essenza poté essere solo quando la ragione si destò come esame di sé e dei suoi obiettivi, quando infine l’uomo appose al fato i suoi valori individuali.

Fr.'. Egizio Anonimo Palermitano