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lunedì 13 giugno 2011

Il tempo nel Tempio

Comunicazione dell’autore (Michele Barresi) da un lavoro in corso di stampa per i tipi della Tipheret, soggetta alle leggi del Copyright.


Il tempo nel Tempio

Quelli tra voi che hanno letto la tavola "Giano e il Tempo" ricorderanno che in essa, grazie all'aiuto del compasso, eravamo arrivati ad individuare, a distinguere ed a fondere tra loro "Tempo di Dio", "Tempo dell'Universo", "Tempo della Terra", "Tempo della Vita", "Tempo dell'Uomo e del suo Spirito individuale" ed infine “Tempo della Storia e degli Eventi”.

Chi non lo ricordasse può andare a rileggersi il lavoro.

Non vi farà male…anzi.

Io stesso che ho scritto quella tavola la ho riletta e mi sono accorto di avere commesso un'omissione.

Leggi, rileggi e leggi ancora una volta e vedrai quante cose hai ancora da imparare, da aggiungere, sulle quali meditare.

Se ricordate – se non lo ricordate andate leggerlo – in quella tavola diedi pure una visione trascendentale del nostro Tempio trasferendolo in quella che viene chiamata "quarta dimensione".

Applichiamo pure noi un "esperimento mentale", per dirla con Einstein.

Nel Tempio non viviamo in uno spazio tridimensionale, che lasciamo ai profani al di là delle colonne, ma viviamo in una dimensione nella quale solo gli iniziati possono vedere quello che vedono e capire quello che sentono.

Solo gli iniziati vedono sulla scala di Giacobbe le figlie di Sophia, le figlie della conoscenza : Fede, Speranza e Carità.

Solo gli iniziati possono sperare si ascendere lungo i gradini che portano all'Illuminazione e guardando in basso vedono il Tempio, nel quale essi stessi si trovano, espanso tra spazio e tempo.

È un momento magico, è un momento in cui dimentichiamo il tempo, dimentichiamo lo spazio per immergerci in una atmosfera irrepetibile che esiste solo nei nostri cuori e nelle nostre menti.

I Fratelli che si riuniscono in una Loggia, qualunque sia il loro grado ed ognuno, al di là della sua personale ascesa iniziatica, vivono nel Tempio in una "quarta dimensione" nella quale spazio e tempo si fondono per tutta la durata della loro unione rituale.

Ecco l'errore di omissione: ho dimenticato di dare una definizione che come vedrete è, per noi iniziati della massima importanza.

Ho dimenticato il "Tempo del Tempio".

Dal punto di visto esoterico è una dimenticanza gravissima!

È certo che chi ha occhi per vedere, orecchie per sentire e mente per capire non ha bisogno di questa mia ulteriore precisazione. Ma siccome io sono stato il primo a non vedere, a non sentire e a non capire, oggi desidero comunicare ad altri quello che finalmente vedo, sento e capisco.

Dal Rituale: (Sospensione dei Lavori)

M.V.: Fratello 2° Sorvegliante che ora è?

2° Sorvegliante: Mezzogiorno M.V..

Guardo l'orologio. In realtà sono le 21 e 30.

Dal Rituale: (Ripresa dei Lavori)

M.V.: Fratello 2° Sorvegliante che ora è?

2° Sorvegliante: Mezzogiorno passato M.V..

Guardo l'orologio. In realtà sono le 22 e 3 minuti.

Dal Rituale: (Chiusura Lavori)

M.V.: Fratello 1° Sorvegliante quale è il vostro posto costante nella Loggia?

1° Sorvegliante: A ovest.

M.V.: Perché siete posto là?

1° Sorvegliante: come il Sole tramonta ad Occidente per chiudere il giorno, così il 1° S. sta ad Occidente per chiudere la Loggia………..

Ed ancora di seguito:

M.V.: Fratello 1° S. essendo i Lavori si questa sera terminati, avete il mio comando di chiudere la Loggia.

Ma che stupidaggini, chiudiamo i Lavori al tramonto. Il Sole è già tramontato da tre ore!

I casi sono due, o il mio orologio è sbagliato, o tutto quello che questi Signori sono andati dicendo è al di fuori del tempo.

Meraviglia!

Entrambe le ipotesi sono sbagliate.

Il mio orologio e assolutamente preciso, ma lo è sul Tempo di fuori, sul tempo profano.

Nel Tempio viviamo il "Tempo del Tempio"! un Tempo simbolico, un Tempo che non rispetta l'orologio.

I Lavori cominciano all'alba (sul mio orologio sono le 20 e 30), si interrompono per il riposo a mezzogiorno (sul mio maledetto orologio sono le 21. sai che ti dico, la prossima volta lo lascio fuori, metallo vero tra metalli), si chiudono al tramonto che fuori è avvenuto tre ore fa.

Mi arreca molto dolore sentire dire "vista l'ora tarda". Ma quale ora tarda! Ancora il sole non è tramontato!

Forse sarebbe più corretto dire "vista l'ora dello stomaco".

Fratelli miei il Tempio deve vivere il suo Tempo che simbolicamente va dall'alba al tramonto e che sull'orologio può durare mezz'ora, un'ora, tre ore, dieci ore, sarà sempre dall'alba al tramonto, per tutto il tempo necessario perché "Passano i nostri lavori, iniziati in ordine, continuare in pace e chiudersi in armonia".

Chi ha occhi per vedere vede, chi ha orecchie per intendere intende, chi ha mente per capire capisce.



Comunicazione dell’autore (Michele Barresi) da un lavoro in corso di stampa per i tipi della Tipheret, soggetta alle leggi del Copyright.